EASY CAR
Cessioni fittizie di auto di lusso, la Finanza smaschera la “frode carosello”
Coinvolti 1500 veicoli. Sequestri per 7,6 milioni di euro. I militari di Varese hanno arrestato due amministratori di società
Cessioni fittizie di centinaia di veicoli in altri paesi europei, in particolare San Marino, Repubblica Ceca e Germania è quello che hanno scoperto i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Varese, su delega della Procura della Repubblica Europea presso la sede di Milano (Eppo) nell’ambito dell’operazione “easy car”. I finanzieri hanno effettuato un sequestro preventivo per un totale di circa 7,6 milioni di euro e hanno arrestato due degli indagati che si trovano ora ai domiciliari su decisione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Varese.
I veicoli in questione venivano immediatamente fatti rientrare in Italia all'atto della re-immatricolazione (a cura sempre della medesima agenzia di pratiche auto sita nella provincia di Napoli alla quale si rivolgevano concessionari da tutta Italia) presso la Motorizzazione di Napoli, risultavano - tramite un’artificiosa procedura telematica di targatura provvisoria - essere vetture ancora nazionali. Si tratta dell'espediente di “forzare” la banca dati della Motorizzazione Civile attraverso l’inserimento di una targa fittizia (RDOOORD ltalia Istria) cosi da far apparire il veicolo già immatricolato in Italia; in tal modo si rende il veicolo “invisibile” alla Agenzia delle Entrate e, dunque, non verrà mai emesso il previsto modello F24 per il pagamento dell’Iva dovuta per una nuova immatricolazione di veicolo proveniente dall’estero.
COINVOLTI 1500 VEICOLI
Secondo le indagini sono coinvolte nella frode circa 1.500 auto. I provvedimenti sono stati eseguiti, nei confronti di 17 persone fisiche e 7 persone giuridiche, dal Gruppo Varese e da altri 14 reparti della Guardia di Finanza in Campania e nel resto del territorio nazionale.
Sono stati sottoposti a sequestro preventivo 428 rapporti bancari e finanziari, 28 immobili, 65 terreni e 20 autovetture trovate nella disponibilità degli indagati.
L’OPERAZIONE “EASY CAR”
L’indagine è partita dall’analisi avviata nell’ambito della metodologia denominata “dimenticatoio” nei confronti dei soggetti economici che non presentano la dichiarazione Iva, dei redditi o di entrambe per una o più annualità oppure non effettuano i relativi versamenti e che, per cadere “nell’oblio fiscale”, trasferiscono la propria sede dalla provincia di Varese nascondendosi in altre aree metropolitane nazionali.
Secondo gli inquirenti, venivano commerciate auto di lusso, nuove e usate, per ottenere illecitamente crediti d’imposta Iva e indebiti risparmi di imposta con l’omesso versamento dell’Iva in fase di acquisto con false attestazioni relative alla provenienza dei veicoli oppure con la produzione e l’utilizzo di documentazione falsa che attestava l’avvenuto pagamento dell’imposta.
Dopo un primo intervento eseguito nei primi giorni di febbraio 2024 e, soprattutto, dell’esame della documentazione sequestrata e del contenuto di pc e smartphone in uso agli indagati e ai dipendenti della società perquisita, sono stati acquisiti numerosi elementi di prova, che hanno ulteriormente dato forza al quadro accusatorio. Nel corso delle indagini è stata confermata la proiezione internazionale e la pericolosità della frode anche per gli interessi finanziari dell’Unione Europea.
La Procura europea (Eppo) è un organismo indipendente dell'Unione europea incaricato di indagare, perseguire
e portare in giudizio i reati che ledono gli interessi finanziari dell'UE.
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