IL CONGRESSO
Radiologia: non solo diagnosi ma anche interventi
Congresso di radiologia medica: in arrivo la chirurgia robotica

“Nel presente il futuro” è lo slogan scelto dagli organizzatori del cinquantesimo Congresso della Società italiana di radiologia medica (Sirm), appuntamento che agli inizi di ottobre ha richiamato a Roma oltre 5mila radiologi provenienti da tutta Italia.
Dopo la pausa imposta dal Covid, questo è il primo congresso che per la sua importanza ha richiamato nella capitale un numero così alto di medici specialisti.
«Lo slogan vuole ricordare a tutti i radiologi - precisa il professor Antonio Orlacchio, presidente del Congresso - che il futuro della radiologia in Italia dipende da quello che già siamo in grado di fare, ma al tempo stesso sintetizza l’evoluzione della nostra disciplina. Da questa consapevolezza e dai nostri comportamenti dipenderà il ruolo dei radiologi».
LE TEMATICHE DEL CONGRESSO
Tre le principali tematiche prese in esame dal congresso: la radiologia diagnostica, la radiologia interventistica e l'intelligenza artificiale.
Il radiologo degli anni futuri non sarà solo diagnosta ma anche capace di proporre o effettuare procedure di intervento clinico con apparecchiature molto sofisticate, come quelle che erano già visibili nel settore espositivo del congresso romano.
Per i congressisti è stata inoltre predisposta un’aula multimediale in cui su “work station” i radiologi potevano utilizzare in modo pratico degli algoritmi di intelligenza artificiale nei diversi campi della medicina.
Altro settore di grande interesse è quello delle procedure di radiologia interventistica. Oggi è possibile curare in modo meno invasivo molte patologie.
IL NUOVO PIANO PNRR
«Il nuovo Piano PNRR è senz'altro una grande occasione per migliorare le dotazioni tecnologiche in ambito radiologico - fa presente Vittorio Mieli, presidente della Sirm - va però tenuto conto che l’Italia, rispetto ad altri Paesi europei, ha un numero elevato di attrezzature radiologiche, sia TC che RM, quindi non occorre incrementarne il numero complessivo, ma piuttosto sostituire o eliminare quelle obsolete.
Il piano dedicato del PNRR va in tal senso, ma a questo programma bisogna necessariamente associare la preparazione di personale specializzato. La professione del radiologo è legata all’utilizzo delle tecnologie più sofisticate e quindi ad un aggiornamento continuo, ma è anche quella del medico clinico, che come tale si rivolge ad una persona il più delle volte malata, con un “suo” percorso di cura».
Nello specifico l’intelligenza artificiale aiuta lo specialista ad essere più preciso e lo supporta nel processo decisionale, dall’elaborazione della prognosi alla predisposizione dell’intervento terapeutico. Il tutto preservando la salute del paziente che sarà sottoposto a dosi di radiazioni più basse e a quantitativi moderati di mezzo di contrasto.
Questa metodica viene già utilizzata in alcuni pazienti oncologici per decidere quale delle tre terapie (radioterapia, chemioterapia, immunoterapia), possa essere più efficace, in base alla storia clinica del paziente stesso. In altre parole, una medicina di precisione e sempre più personalizzata.
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