La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.

Aumentati i prezzi delle bollette del gas, diminuiti quelli della luce. Un’analisi ha classificato i costi delle bollette nei dodici capoluoghi di provincia in Lombardia: Varese si posiziona seconda per costo del gas e quinta per la luce nel 2024. La ricerca di Facile.it ha rivelato che nella regione lo scorso anno si è speso, in media, 797 euro per la luce e 1.599 euro per il gas, per un totale di 2.396 euro a famiglia. Mantova è stata la più costosa per l’elettricità, Como per il gas. Rispetto al 2023, a parità di consumi, la bolletta elettrica è stata più leggera del 5%, mentre quella del gas è aumentata del 4%: tra luce e gas si è pagato il 12% in più rispetto alla media nazionale.

LE BOLLETTE DELL’ELETTRICITÁ

Per l’elettricità, Varese si posiziona al quinto posto, con 812 euro per una media di 2299 kilowattora, contro gli 879 euro della più cara, Mantova. Al secondo posto la provincia di Lodi (823 euro), seguita da Brescia (818 euro), Cremona (814 euro), Pavia (811 euro), Como (806 euro), Monza e Brianza (798 euro), Bergamo (787 euro), Milano (782 euro) e Lecco (771 euro).

A chiudere la graduatoria Sondrio, che a fronte dei consumi medi più bassi della regione, ha avuto la bolletta più leggera: 755 euro.

LE BOLLETTE DEL GAS

Molto diversa la classifica per il gas. Al primo posto come più cara si posiziona Como: mediamente, 1.789 euro per un consumo di 1.378 standard metro cubo. Al secondo posto si trova la provincia di Varese con 1.783 euro per 1.373 standard metro cubo. A seguire Pavia (1.748 euro), Cremona (1.717 euro), Mantova (1.707 euro), Lecco (1.697 euro), Sondrio (1.696 euro), Lodi (1.683 euro), Brescia (1.675 euro), Monza e Brianza (1.644 euro) e Bergamo (1.638 euro). Ultima in classifica Milano, dove sono stati spesi in media “solo” 1.384 euro.

LA RICERCA

L’analisi è stata realizzata sui consumi dichiarati da un campione di oltre 505mila richieste di fornitura luce e gas raccolte nel 2023-2024 da utenti residenti in Lombardia. La spesa è stata calcolata tenendo conto dei consumi medi. Gli esperti che hanno condotto la ricerca non prevedono un miglioramento per il 2025: «Guardando all’andamento degli indici vediamo che già dal secondo semestre dello scorso anno i prezzi delle materie prime sono tornati a crescere e il 2025 è iniziato con valori allarmanti che, secondo le previsioni, potrebbero aumentare ulteriormente - hanno commentato -. Per questo motivo, oggi più che mai, chi si trova nel mercato libero deve fare attenzione alla scelta del fornitore giusto, azione fondamentale per evitare di spendere più del dovuto».

g.m.

© Riproduzione Riservata