SUL PALCO
Simone Cristicchi racconta il destino degli italiani di Istria e Damazia
Dall’1 al 6 ottobre al Piccolo Teatro Strehler di Milano. Un “musical civile” che racconta il destino di quasi 300mila persone

Debuttava poco più di dieci anni fa a Trieste: ora dal 1 al 6 ottobre Magazzino 18, di e con Simone Cristicchi, prosegue l’intenso viaggio nel dramma dell’esodo forzato degli italiani di Istria e Dalmazia al Piccolo Teatro Strehler di Milano. Scritto da Cristicchi con Jan Bernas, con la regia di Antonio Calenda, lo spettacolo trasforma il palcoscenico in strumento per indagare e raccontare, tra parole e musica, una pagina complessa della storia del territorio, del nostro Paese e del Novecento: un “musical civile” che racconta il destino di quasi trecentomila persone che, dopo la tragedia delle foibe, furono forzate a lasciare le loro terre natali destinate a non essere più italiane: l’Istria e la fascia costiera persa dall’Italia a favore della Jugoslavia con i trattati di pace del 1947. E il Magazzino 18 al Porto Vecchio di Trieste, che raccoglie piccole testimonianze della quotidianità di quelle persone, cose che gli esuli portarono via dalle loro case in attesa di poterle riprendere con le loro vite e invece rimasero in quel “non luogo” dell’anima e della Storia, viene restituito dalle parole e dalle musiche di Cristicchi. E diventa luogo di memoria con tutto il suo dolore, straziante e toccante, e trasforma quelle umili testimonianze di tutti i giorni, sede accatastate, letti, stoviglie, fotografie, giocattoli, in un monumento da non dimenticare. Perché sono oggetti impacchettati con sofferenza, difficoltà, paura, insicurezza e nostalgia.
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