CALVARIO
Il viaggio diventa odissea: da Ginevra a Milano in 25 ore
Il ritardi, il personale mancante, la notte a Domo, l’incendio: il racconto dell’economista Riccardo Trezzi
Dovevano essere due ore e mezza di viaggio. Si sono trasformate in un calvario durato un’intera giornata. E’ la disavventura che hanno vissuto i passeggeri che in treno hanno voluto raggiungere Milano da Ginevra, lo scorso 16 aprile. A raccontare la sua odissea, su X (il servizio di notizie e microblogging di Twitter) è stato l’economista e docente dell’Università di Ginevra, Riccardo Trezzi. Il suo viaggio-calvario è iniziato martedì scorso alle 18 quando, terminata la sua lezione all’università, il docente si è recato in stazione e ha preso il treno delle 18.39 con destinazione Milano, quando sarebbe dovuto arrivare alle 22.43. Ma poi sono iniziati i problemi. Il viaggio è stato regolare fino a Briga dove il treno è giunto puntuale alle 20.44. Qui però sono iniziati i guai quando dall’altoparlante è giunto l’annuncio che avvisava «i gentili viaggiatori che causa mancanza del personale italiano a Domodossola, il treno non può ripartire». Poi dopo un po’ un nuovo annuncio di «120 minuti di ritardo».
LA NOTTE A DOMODOSSOLA E I PROBLEMI
Il docente, raggiunta Domodossola, è obbligato a trascorrere la notte nel capoluogo ossolano, visto che non ci sono altri convogli fino all’alba . Alla mattina può ripartire ma i problemi non sono finiti. «Ore 9 in stazione. Io: «Un biglietto per Milano, per favore». FS: «Tutto pieno, prenotazione obbligatoria. Primo treno ore 14.56». Io: «14.56?» FS: «Ci sono i lavori». Mi metto a lavorare in sala d’attesa. Ovviamente non c’è il wi-fi. Neppure una presa elettrica. Un’ora dopo, sono in un bar. Ore 10.59, torno per monitorare la situazione. Treno per Arona soppresso, bus sostitutivo. Marca male, penso. Ma resto positivo. Un taxi, penso, ma in tutta Domodossola sono tutti impegnati».
L’INCENDIO
Poi Trezzi riesce finalmente a salire sul treno alle 14.56, che però ha 45 minuti di ritardo, a causa di un incendio che si è sviluppato nel bosco che corre vicino alla linea ferroviaria a Mergozzo con la circolazione sospesa tra Premosello Chiovenda e Stresa. Alla fine il treno parte ma si ferma a Premosello e può ripartire solo alle 16 e nel frattempo ha già accumulato 152 minuti di ritardo. Alle 19.09 fine del calvario: il treno del professore entra in stazione Centrale a Milano. Un viaggio di 2 ore e 32 minuti che si è trasformato in un’odissea durata ben 25 ore.
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