I PERICOLI
Sempre più malati di rumore

Rumori troppo forti, c’è chi proprio non li tollera. Forse in una sorta di difesa. Avete mai provato a trovarvi in un centro commerciale super affollato e uscirne stanchi, privi di energie e con un gran mal di testa? Sarebbero degli effetti della concentrazione di rumori.
Secondo l’ultimo report dell’Agenzia Europea dell’Ambiente pubblicato nei primi mesi del 2020, il rumore ambientale è un problema per il benessere di milioni di persone in Europa. In particolare l’inquinamento acustico che deriva dal traffico stradale è una delle fonti più nocive. Il 20 per cento della popolazione europea è esposto a lungo termine a livelli di rumore nocivi per la salute. Vale a dire più di 100 milioni di persone in Europa.
Secondo lo studio europeo, l’esposizione a lungo termine al rumore può provocare una serie di effetti nocivi per la salute, tra cui irritabilità, disturbi del sonno, effetti deleteri a carico del sistema cardiovascolare e metabolico nonché compromissione delle facoltà cognitive nei bambini. Guardando ai dati attuali, l’Agenzia Europea dell’Ambiente stima che il rumore ambientale contribuisca a causare 48.000 nuovi casi di cardiopatie ischemiche l’anno, oltre a 12.000 decessi prematuri.
Secondo le stime, 22 milioni di persone soffrirebbero di elevata irritabilità cronica e 6,5 milioni di gravi disturbi cronici del sonno; inoltre, il rumore degli aerei causerebbe una compromissione della capacità di lettura in 12.500 bambini in età scolare.
L’inquinamento acustico è sottovalutato, in molti non si rendono conto che incida sulla salute umana. L’impatto maggiore è sugli indicatori relativi alla qualità della vita e al benessere psichico. In effetti, secondo determinate conclusioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), il rumore è la seconda causa ambientale di problemi di salute, subito dopo l’inquinamento atmosferico da particolato.
Le Organizzazioni sanitarie concordano sul fatto che le nostre orecchie non dovrebbero essere sottoposte ad alcun suono al di sopra della soglia distruttiva degli 85 decibel. Qualsiasi rumore più elevato può causare una perdita uditiva per trauma acustico cronico o acuto.
Tra i possibili disturbi uditivi figura l’acufene. O ancora si può parlare dell’iperacusia, ovvero un’intolleranza ai suoni esterni. Le conseguenze possono essere diverse, da semplici disturbi o fastidi, come ronzii nelle orecchie o una sensazione di avere l’udito ovattato, fino a problemi più grandi, provocati da un’esposizione prolungata a dei rumori molto forti, come l’insonnia, la depressione e l’ansia, nonché la perdita dell’udito.
Una soluzione? Educarci al suono, tenere i dispositivi elettronici a un giusto volume e pensare di adattare le nostre abitazioni inserendo piante e verde, prima ancora di pannelli fonoassorbenti.
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