DANTE
Il sommo poeta inciso sul violino

Nessuna “selva oscura”, ma tante iniziative che brillano per approfondimento, originalità e ricchezza propositiva in occasione dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri.
Per il 2021 anno dantesco nemmeno le restrizioni dovute alla situazione sanitaria bloccano i momenti per rendere omaggio al sommo poeta, pur con tutte le modifiche che in alcuni casi si sono rese necessarie a livello progettuale e organizzativo per alcuni eventi.
Ma non solo mostre, libri, tour più o meno virtuali: a Dante e alla sua opera, con un occhio di riguardo per la Divina Commedia, sono dedicati momenti creativi e artistici frutto di una progettazione pensata e sviluppata in maniera nuova.
Come il progetto “Dante Alighieri-Inferno” sul quale ha lavorato per cinque anni Leonardo Frigo, artista e violinista di Asiago che dal 2015 vive a Londra e che ha unito musica, poesia, design e artigianato in un’opera d’arte che si snoda su trentaquattro creazioni che vedono la realizzazione a mano di illustrazioni ispirate alla prima cantica della Divina Commedia su trentatre violini e un violoncello. Uno strumento per ciascun canto. E dipinti a mano con un mix di chine in uno stile che ricorda i più moderni tattoo e che sono simboli, scene e personaggi ricercati dall’artista stesso all’interno delle figure chiave del poema, partendo da un minuzioso lavoro di ricerca su ogni canto, e accompagnati da un testo descrittivo sulla base su cui vengono posti gli strumenti così decorati.
Pensato proprio per celebrare i settecento anni dalla morte di Dante, il progetto nasce anche con lo scopo di far conoscere la cultura italiana nel mondo presentandola sotto un diverso punto di vista. In questo caso, permettendo di leggere i canti della Divina Commedia in maniera alternativa.
Lo strumento musicale dunque non solo come oggetto da suonare o da cui ascoltare oppure osservare nella sua forma tradizionale, ma anche da leggere. Come un libro.
«L’Inferno di Dante – scrive sul suo sito Leonardo Frigo esternando anche la sua passione per la lettura e per l’arte – mi ha sempre ispirato, fin da bambino, probabilmente posso dire che mi ha insegnato a immaginare e sognare».
Già in passato Leonardo Frigo ha realizzato violini dedicati a Pompei, ad Antonio Vivaldi e alle Quattro Stagioni e ai sette vizi capitali.
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