LA MOSTRA
Il dissacrante LaChapelle

Irriverente e surreale, il lavoro del fotografo statunitense David LaChapelle, amico di Andy Warhol e autore di spot pubblicitari di successo, approda alla Reggia di Venaria a Torino.
Sono una settantina le opere esposte nella Citroniera delle scuderie juvarriane, selezionate da Denis Curti e Reiner Opoku per offrire una summa del lavoro dell’artista nei diversi periodi della carriera, iniziata negli anni Novanta come fotografo a «Interview Magazine» grazie a Warhol.
Lavori di impatto, per il formato enorme, il tono dissacrante, i colori fluo saturi e contrastanti, le ambientazioni oniriche in cui fa sfilare le celebrità, da Madonna a Lady Gaga, Michael Jackson o David Bowie, solo per citarne alcuni. Immagini che riflettono e denunciano le ossessioni contemporanee, il rapporto con il piacere, il benessere, il superfluo e con una sfrenata esigenza di apparire.
In mostra alcuni lavori ormai iconici, come la rivisitazione del «Diluvio» della Cappella Sistina in chiave contemporanea o dell’«Ultima cena» leonardesca, con Cristo circondato da personaggi tipici dell’ambiente metropolitano americano. «Showtimeat the Apocalypse» riflette sulle paure e i desideri della contemporaneità, mentre «Rape of Africa» denuncia le violenze subite dal Continente per mano occidentale: Naomi Campbell interpreta una Venere contemporanea in una rivisitazione pop e barocca di «Venere e Marte» di Botticelli, dove al posto dei fauni ci sono i bambini soldato in un paesaggio martoriato dalla guerra.
Tra i lavori inediti alcune fotografie della serie «New World», realizzati sullo sfondo della natura vergine delle Hawaii, una produzione iniziata alcuni anni fa quando ha deciso di trasferirsi in una fattoria delle isole.
È la foresta pluviale a fare da sfondo alla ricreazione della «Nascita di Venere» di Botticelli, e a circondare il suo Cristo laico di «Passion de Fleur», tra drappi fucsia e fiori tropicali.
«Temi centrali di questa produzione sono lo stupore per il sublime della natura e la ricerca di una nuova dimensione più libera e gioiosa, il desiderio - spiegano i curatori - di raccontarci un mondo ideale e dirci che non solo si può, ma è necessario, ritrovare la nostra dimensione spirituale».
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Fino al 6 gennaio 2020, Reggia di Venaria Reale, Torino, martedì-venerdì 10-18; sabato, domenica e festivi 10-19.30, 14/12 euro. Info lavenaria.it
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