TERZA SERATA
Elisabetta Sgarbi al Baff: «Mi incantavo guardando “Fuori orario”»
La regista racconta la scintilla che l’ha fatta innamorare del cinema: «Ho amato moltissimo tutto il lavoro fatto da Enrico Ghezzi»

«Amo molto questo festival, vi sono stata coinvolta fin dall’inizio da Gabriele Tosi e trovo anche che Baff sia un nome bellissimo». Elisabetta Sgarbi, ospite d’onore lunedì sera – 31 marzo – al BA Film Festival, dal palco del cinema teatro Dante di Castellanza esprime il suo affetto per il Baff mentre racconta i suoi inizi come regista. Quella che il direttore artistico del festival Giulio Sangiorgio presenta come una persona che non solo stima moltissimo, ma che è anche «una sorta di industria culturale a sé stante in Italia, editrice, animatrice culturale con un festival lunghissimo e ricchissimo di cose meravigliose quale è “La Milanesiana” e regista di cinema non per forza e non per nulla accomodante» dialoga con lui coinvolgendo anche Eugenio Lio, sceneggiatore, autore, editor, suo collaboratore e aiuto regista.
«Ho amato moltissimo tutto il lavoro fatto da Enrico Ghezzi per la televisione – racconta la scintilla che l’ha mossa verso il cinema, Elisabetta Sgarbi –: mi incantavo e non dormivo vedendo “Fuori orario” e ascoltando questo narratore straordinario che raccontava di film che non avrei mai visto al cinema perché non tutti avrebbero avuto una distribuzione, e che mi ha fatto scoprire grandi registi, come il regista iraniano Amir Naderi. Ero incantata ad ascoltare i suoi racconti di storie che riguardavano film che vedevo ricordando la poesia delle sue parole che a volte mi sembrava anche più bella di alcuni film o che mi aiutava a entrare in quelli che, appunto, non avrei mai visto». Da lì il pensiero che quel cinema come gliel’aveva fatto scoprire Ghezzi «andava perso sul serio come avevo preso sul serio la letteratura, per cui avevo cercato di diventare editrice pur essendo laureata in farmacia».
Una pagina dedicata al Baff sulla Prealpina di martedì 1° aprile, in edicola e disponibile anche in edizione digitale.
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