DOLORE E SGOMENTO
Chi era Omar Zin, il soprannome preso in prestito dal thailandese
La sorella gestisce una gelateria a Ferno. L’ultimo saluto, confermano i familiari, si terrà in paese
C’è dolore e sgomento a Ferno – paese in cui Omar “Farang” Zin è cresciuto e ha vissuto per molti anni prima di trasferirsi prima a San Macario di Samarate e poi a Lonate Pozzolo – per la morte di un amico benvoluto da tutti e ucciso ieri, giovedì 3 luglio, da un’orsa mentre era in vacanza in Romania.
IL RICORDO DELLA SORELLA
A Ferno, all’ingresso di piazza San Martino, c’è la gelateria “Tutti i Gusti più Uno” gestita dalla sorella Barbara e stamattina le serrande erano aperte e non c’è stata quindi nessuna chiusura. «Lo abbiamo fatto per Omar, lui avrebbe voluto continuare e avrebbe voluto la gelateria aperta», sono state le parole della sorella che ha ricevuto tantissima solidarietà e vicinanza di clienti e amici.
L’ULTIMO SALUTO A FERNO
Proprio nella mattinata di oggi Barbara è stata in contatto con l’ambasciata italiana in Romania per cercare di comprendere i tempi tecnici e burocratici per la consegna della salma di Omar Zin che potrebbe tornare in Italia settimana prossima prima dell’ultimo commosso addio al 48enne, classe 1976, che dovrebbero tenersi – e c’è già la conferma dei suoi familiari – proprio a Ferno. Paese a cui era profondamente legato e in cui nella sua vita ha costruito tutte le principali amicizie. Anche la famiglia – la sorella Barbara, il papà Giampaolo per tutti “Paolino” e la mamma Domenica scomparsa qualche anno fa a causa del Covid 19 – è molto stimata e conosciuta sul territorio.
L’ULTIMO POST SU FACEBOOK
Omar Zin stava facendo un viaggio attraverso Croazia, Serbia e Romania ed era arrivato alla Transfagarasan con la sua moto, lungo la strada chiamata anche “la follia di Ceausescu”. Questo particolare lo aveva scritto lui stesso nel suo ultimo post su Facebook del 2 luglio, quando aveva anche postato due video con degli orsi. In uno si vede l’animale a lato della strada mentre lui passa in moto e dice «guardate che bello», nell’altro si trova in uno spiazzo con l’orso che lo vede e gli si avvicina. “Oggi i protagonisti sono stati gli orsi bruni – aveva scritto –, ma paesaggi da favola. Dopo la Transalpina al passo Urdele, ho percorso la Transfagarasan, chiamata anche “La Follia di Ceausescu”. Jeremy Clarkson, noto conduttore di Top Gear, la classificata come la strada più bella del mondo”. Secondo le prime informazioni, confermate anche dalla sindaca di Ferno, Sarah Foti, il quarantottenne «era tornato indietro lungo la strada per fotografare un lago particolarmente spettacolare che sapeva trovarsi in quel punto. Per raggiungere il lago ha percorso un sentiero molto scosceso lungo il quale si è imbattuto in dei cuccioli d’orso. La madre a quel punto deve essere intervenuta all’improvviso aggredendolo» e facendolo cadere per decine di metri. In zona ci sono molti animali, lo testimoniano i cartelli con il divieto di dare da mangiare agli orsi che si trovano lungo la strada. Sui social non mancano le critiche, anche sul suo profilo dove sono arrivati oltre 400 commenti in italiano e romeno fra chi denuncia il problema degli orsi «fuori controllo» in quella zona, chi lascia messaggi di condoglianza e chi critiche, tanto che un amico è sbottato dopo la pubblicazione anche di foto molto esplicite. «Volevo ricordare che qui ci sono i suoi amici, la sua famiglia, chi come me lo conosceva da più di vent’anni. Siete persone prive di sensibilità, di empatia, di rispetto per il dolore altrui. Dovreste vergognarvi».
IL VOLO, LA JUVE, LE MOTO E LA THAILANDIA
Zin abitava a Lonate Pozzolo, vicino all’aeroporto di Malpensa dove lavorava da anni come autista e dove era stato da poco promosso. Il volo era una delle sue passioni, insieme alla Juventus, alle moto e alla Thailandia da cui aveva preso un pezzo di nome. «Farang era un soprannome che lo stesso Omar si era dato e che lui, grande viaggiatore, aveva mutuato dalla lingua thailandese. La Thailandia era il Paese che gli aveva rapito il cuore», ha spiegato la sindaca di Ferno.
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