IL GRUPPO
Fu così che per gli Oasis iniziò una nuova era
Standing On The Shoulders of Giants: primo album con la nuova formazione. Venticinque anni fa in Italia raggiunse il disco di platino solo con le prenotazioni

Innanzitutto, è un’edizione celebrativa, come è di tendenza nell’industria musicale e discografica odierna. Ma non solo. La speciale ripubblicazione di Standing On The Shoulders of Giants, quarto album degli Oasis che compie i suoi primi venticinque anni esattamente venerdì 28, giorno del novello rilascio, non può non essere accolta con un occhio, e un orecchio, al prossimo futuro. Quello che vedrà i fratelli Gallagher riunirsi sul palco dopo un tre lustri di distanza e litigi, per quella che forse è una delle reunion più agognate della storia della popular music. Edito nel 2000, Standing on the Shoulders of Giants segnò da diversi punti di vista una svolta nella carriera degli Oasis, sia per quanto riguarda il sound sia per le vicende storiche legate alla band. Orfani di due altri cofondatori, il chitarrista Paul “Bonehead” Arthurs e il bassista Paul “Guigsy” McGuigan, Liam e Noel si misero in proprio nel vero senso della parola, insieme all’unico superstite della formazione, il batterista Alan White. L’album fu difatti il primo pubblicato dai tipi della Big Brother Recordings Ltd, fondata e autofinanziata dai Gallagher dopo l’improvvisa chiusura della storica etichetta degli Oasis, la Creation Records. Un cambiamento che ne porto con sé un altro, ritrovabile nella rinnovata ricerca sonora di cui Noel, nelle vesti di principale produttore, si fece convinto promotore. È grazie alle sue idee se il disco si avvalse di rimandi psichedelici fino ad allora ignoti alle canzoni del gruppo, servendosi di alcune chicche come un beatlesiano Mellotron e loop di batteria di matrice elettronica in Go Let It Out. Vanno aggiunte altre tecniche inconsuete, come incursioni di sitar elettrico e sperimentazioni con chitarre rovesciate. Addirittura, compare in certi casi un tabù del rock: la campionatura, specialmente di brani blues anni Settanta, presente per esempio nella title track. Liam, da parte sua, contribuì per la prima volta alla vera e propria fase di scrittura, componendo il brano Little James. La riedizione è disponibile nelle limitate varianti silver e blue and purple marble. Su YouTube, inoltre, una nuova versione video di Go Let It Out. Da inizio luglio a fine settembre una ventina scarsa di date principali stadi del Regno Unito. Va da sé, tutte sold out.
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