SALONE DEGLI INCANTI
“Fulmini”, la creatività esplosiva di David LaChapelle

Ironico, dissacrante, provocatorio, coloratissimo. Il famoso fotografo di moda americano David LaChapelle racconta cinquant’anni di percorso artistico con una novantina di opere esposte a Trieste, nel Salone degli Incanti.
LA MOSTRA
La mostra, a cura dello Studio David LaChapelle, sotto la direzione artistica di Gianni Mercurio, porta per la prima volta le opere di LaChapelle in Friuli Venezia Giulia, con un percorso narrativo che racconta le due fasi artistiche della sua carriera, dalla formazione con Andy Warhol (il suo primo incarico professionale fotografico fu per la rivista Interview magazine, fondata da Warhol) alla svolta dopo avere visitato nel 2006 la Cappella Sistina, fino agli ultimi lavori.
IL PERCORSO
Una prima parte del percorso affronta i decenni a cavallo del nuovo secolo, presentando in chiave dissacrante e ironica i personaggi del mondo della musica, del cinema, della moda e della politica. I lavori più recenti - alcuni di grandi dimensioni – rivelano un atteggiamento più intimistico e riflessivo, in cui emerge l’impatto nell’arte del passato e la ricerca di sé stesso nella natura. L’ambiente vitale e lussureggiante dell’isola di Maui, nell’arcipelago hawaiano, dove da alcuni anni si è rifugiato per fuggire dalla vita frenetica di New York, è al centro dei suoi recenti lavori, presentati lo scorso anno al Mudec di Milano. «Produco sempre meno, mi concentro più sugli obiettivi. Mi interessa evidenziare soprattutto la fragilità nostra e del pianeta».
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