LA GALLINA
Lady Cocca dama di compagnia

La rivincita delle galline passa da Meghan Markle. Già perché anche la principessa mancata, durante la celebre intervista a Oprah Winfrey, ha raccontato del pollaio “reale”. Si chiama “Ostello per galline di Archie”, il figlio avuto col principe Harry, con tanto di galline salvate da un allevamento intensivo. Insomma, anche i nobili amano le pollastrelle, seppure queste abbiano attorno ettari e ettari di verde e la villa da 14,5 di dollari di Montecito.
Ma Meghan, Harry e Archie sono soltanto la punta coronata dell’iceberg di chi, soprattutto in quest’ultimo anno, ha deciso di costruire un piccolo pollaio. Non solo: di prendere una o più galline come animale da compagnia. Certo, non scodinzolerà come un cane e non farà le fusa come un gatto. Ma, in compenso, praticamente ogni giorno, può regalare qualcosa di decisamente prezioso: un uovo a chilometro zero. Ognuna, poi, ha la sua personalità, se ne possono comprendere i versi, coccolarle, e giocarci assieme. Basta superare i nostri “recinti” mentali. Noi in cambio, permettiamo loro di oltrepassare i recinti, quelli reali, degli allevamenti intensivi per trovare casa in un ambiente più naturale e consono.
E così in molti ultimamente hanno iniziato ad allevare galline, partendo magari da un paio di cocchine per…vedere come va. E poi, magari, allargare la famiglia. Anche perché, basta veramente poco tempo e impegno per preparare la casa delle proprie galline, accudirle giorno dopo giorno e godersele mentre razzolano libere in giardino. Inoltre la creazione di un mini pollaio vuol dire anche responsabilità di scelta, sostenibilità, ecologia, empatia e amore verso la natura, dando un esempio anche verso i bambini che così, sanno che le uova “nascono” da lì e non dai banchi di un supermercato.
Spesso si parte acquistando delle galline di razza Isa Brown, le classiche galline marroni al consorzio agricolo più vicino, ma poi la passione può portare a scoprire e desiderare razze avicole più particolari, che soddisfino anche il gusto estetico e caratteriale, inscenando una vera e propria gallimania. Un esempio? La gallina padovana, caratterizzata da un grande ciuffo a sostituire la cresta. Talmente bella da essere ritratta nei dipinti di arte fiamminga del XVII secolo o esposta nei salotti delle famiglie più eleganti del mondo salvo poi, negli anni Ottanta, essere arrivata quasi all’estinzione? Ora, invece, è come rinata dalle sue ceneri: una fenice-gallina che spopola anche nei pollai delle case di Luca Zaia, Lapo Elkann, Ezio Greggio e tanti altri.
E se proprio non si ha lo spazio in casa oppure si teme di non avere il tempo per diventare un micro-avicoltore, si può scegliere la soluzione di “adottare una gallina”. Molte fattorie, infatti, hanno avviato questa formula: in cambio di un piccolo contributo, si può prendere sotto la propria ala una pollastrella che verrà accudita e, in cambio, ogni settimana o mese regalerà un tot di uova per torte, pasta fatta in casa, frittate. Non sarà a chilometro zero. Ma quasi.
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