L’INTERVISTA
Gloria, da Varese alla finale di Miss Mondo Italia: «Non è solo questione di estetica»
Pelari, studentessa 19enne dell’Insubria, si racconta alla Prealpina: «In questo ruolo devi saper far conoscere te stessa e coinvolgere il pubblico»
Finalista di Miss Mondo Italia, vincitrice del titolo Miss Top Model e studentessa di Scienze della Comunicazione all’Insubria di Varese. Lei è Gloria Pelari, 19 anni, nata e residente a Varese. L’abbiamo invitata in redazione per intervistarla e conoscerla meglio, ci ha raccontato retroscena sulla sua vita e il suo lavoro, la sua opinione sulle “modelle da Instagram” e i suoi sogni per il futuro.
Com’è stato partecipare e arrivare tra le finaliste di Miss Mondo Italia?
«All’inizio era un po’ pessimista perché c’erano molte ragazze più esperte di me, i primi giorni mi sono un po’ demoralizzata. Poi dopo tre giorni, delle cento ragazze che eravamo, sono passata tra le prime trenta. Ho preso fiducia e ci ho messa tutta me stessa, è stata una bellissima esperienza».
Come si è preparata a un evento di tale importanza?
«Avevo alle spalle anni d’esperienza, prima come hostess e poi come modella. Da hostess ho imparato come relazionarmi con i clienti e come coinvolgerli, mentre, da modella ho imparato come sfilare. Ma attenzione, quando fai la miss non è solo una sfilata di moda, devi dimostrare un insieme di caratteristiche che vanno oltre l’estetica».
Qual è il suo obiettivo? Dove vorrebbe arrivare?
«Il mio prossimo obiettivo è quello d’inserirmi nel mondo della moda in qualità di modella. Vorrei abbinare questa mia passione con il mio percorso di studi in Scienze della Comunicazione specializzandomi nell’ambito della moda».
Come è iniziata la sua avventura in questo mondo?
«È una storia divertente, ai tempi lavoravo al Palaghiaccio di Varese. Tra una consegna di pattini e l’altra, un giorno come tanti, arrivò un signore che mi chiese se avessi mai pensato di partecipare a un concorso di bellezza. Mi lasciò il suo contatto e lo feci chiamare da mia madre. Fu così che iniziai, a 17 anni, col mio primo concorso: Miss Rally dei Laghi 2023».
Ha avuto quest’aspirazione fin da piccola?
«Sì, ce l'avevo. Da piccola rubavo i tacchi a mia mamma, che puntualmente si arrabbiava, e facevo avanti-indietro per il corridoio fingendo di sfilare. Però non avevo mai provato a partecipare a qualche concorso oppure a cercare di far diventare questo il mio effettivo lavoro».
Qual è la parte che le piace di più del suo lavoro?
«Sicuramente quando esco sul palco. Faccio il primo passo verso il palco, vedo lo sguardo delle persone e lì inizia il silenzio, ma subito dopo, cominciano gli applausi. È veramente magico. Adoro sentire il pubblico coinvolto che effettivamente mi guarda».
Con l’avvento dei social tutti possono millantare di essere modelle, cosa ne pensa di chi dopo due post su Instagram si dichiara tale?
«Per molte sarebbe più corretto dire “modella per passione”, come ho fatto io all’inizio della mia carriera. Ho fatto varie sfilate dove venivano chiamate varie ragazze che si definivano modelle, ma poi effettivamente mancavano di professionalità, c’era magari la passione, ma non è quello a fare la differenza. Io per prima non ho avuto una formazione, ma avendo fatto molte sfilate ho imparato sul campo e ho iniziato a chiamarmi “modella” nel momento in cui sono stata seguita da un agente, ho fatto la gavetta e ho vinto anche qualche titolo».
Qual è la differenza tra il ruolo di modella e quello di miss?
«Una miss, oltre all’aspetto estetico, deve avere la volontà di fare attività di volontariato, avere un percorso personale da poter mostrare. Ai concorsi ti fanno dei questionari, devi rispondere a delle domande molto dirette per vedere chi sei, come ti poni e come ti relazioni con la tua famiglia e addirittura con la tua città. In conclusione, una modella deve saper portare un abito e valorizzarlo, una miss, invece, deve saper far conoscere sé stessa e coinvolgere il pubblico».
Ha un rito scaramantico prima di salire sulla passerella?
«In realtà, no. Ma quest’anno a Miss Mondo Italia ho condiviso la stanza con due compagne e con loro abbiamo iniziato a fare yoga prima di salire sul palco. Gli ultimi 30 secondi prima di esibirci, tutte truccate e pettinate, devo dire che funzionava. Per me in realtà è semplice. La prima volta che sono salita in passerella ero in ansia, ma poi in realtà, una volta iniziato, mi sono sentita molto meglio di prima. Da quella volta quando vado sul palco per me è un divertimento, coinvolgere le persone attorno a me mi piace molto».
© Riproduzione Riservata