RINASCITA
Grow29, ecco come verrà rigenerata Gallarate
Presentato a Palazzo Broletto l’ambizioso progetto di riqualificazione. Ma il Comitato “Salviamo gli alberi di Gallarate” contesta: «State cementificando»

Il progetto di Grow29 presentato questa sera, giovedì 13 marzo, a palazzo Broletto a Gallarate ha trovato il favore del presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana («Abbiamo apprezzato la sostenibilità dell’iniziativa sulla sua declinazione economica e sociale»), del presidente della Provincia di Varese, Marco Magrini («questa è una buona pratica da seguire in provincia»), del dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Giuseppe Carcano («serve una didattica nuova e inclusiva e in questo progetto ci sono una serie di attività e spazi che sono un valore aggiunto»). E da oggi inizia il percorso di partecipazione in tre ambiti: spazio famiglia, centro di orientamento e formazione/lavoro e il FabLab. E poi due altre notizie: il parco del Ticino è disposto «ad avviare un confronto sulla progettazione di un eventuale bosco urbano nelle aree prossime alla nuova scuola» e il sindaco Andrea Cassani apre alla possibilità di coinvolgere il consiglio comunale per la rigenerazione.
LE POLEMICHE
Ma non tutti condividono questa visione. In sala consiliare infatti erano presenti alcuni esponenti del Comitato “Salviamo gli alberi di Gallarate” che si sono presentati con una pettorina con la scritta “state cementificando il futuro di Gallarate.” «Avete fatto parlare tutti tranne le persone del quartiere e non ci avete fatto fare delle domande - intervengo dal pubblico alcuni esponenti del comitato - avete parlato un’ora e mezza ma senza far parlare chi è nel territorio»
LA PARTECIPAZIONE
L’incontro ha segnato l’avvio di quel percorso di partecipazione più volte invocato. Un percorso che parte dallo spazio famiglia (che a regime sarà un centro per la famiglia), dal centro di orientamento e formazione/lavoro e dal FabLab. Gli obiettivi sono far conoscere le azioni previste (ovvero quello che c’è sul territorio come servizi, ad esempio), raccogliere bisogni e idee (dopo aver presentato il progetto) per poi attivare una collaborazione partecipativa (senza cercare lo scontro per trovare una riposta che arriva proprio dalla partecipazione).
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