L’ANALISI POLITICA
Il ritornello di Battiato che piace tanto a Librandi
Il renziano che passa a Forza Italia. Ecco perché
«Cerco un centro di gravità permanente». La famosa canzone di Franco Battiato potrebbe essere il ritornello che ha accompagnato l’impegno politico di Gianfranco Librandi in questi anni. È dell’altro giorno, infatti, l’annuncio niente meno che del coordinatore nazionale Antonio Tajani dell’accordo di Forza Italia con “Italia c’è”, il soggetto creato dall’imprenditore saronnese. Una specie di ritorno all’ovile, dunque, per il fondatore (nel 1982) della Tci, azienda specializzata in componenti elettronici per l’illuminazione, entrato per la prima volta in consiglio comunale a Saronno nel 2004, proprio sotto le insegne del partito del Cavaliere.
Citando don Luigi Sturzo e ricordando nel suo libro le sue umili origini calabresi, Librandi riprende da dove era partito, a caccia di quel potere che, come ricordava Giulio Andreotti, logora chi non ce l’ha. Le ultime battute a vuoto – fuori dal Parlamento italiano nonostante le rassicurazioni di Matteo Renzi di avergli riservato un posto sicuro, fuori pure dall’Europa perché i suoi Stati Uniti d’Europa (la formazione per cui ha gareggiato per Strasburgo) si sono dimostrati un colosso dai piedi d’argilla – l’ex onorevole ha deciso di accasarsi dove posti e potere non dovrebbero mancare.
È vero, di questi tempi, c’è un po’ di affollamento al centro, sono in tanti a tornare a Canossa ma Librandi ha argomenti importanti e risorse tutt’altro che trascurabili da mettere sul tavolo, difatti si è scomodato Tajani per aprirgli la porta.
Nel frattempo si lascia alle spalle una carriera che l’ha visto passare dal Partito democratico, da + Europa e naturalmente da quell’Italia Viva che ha sostenuto con generosità e attenzione ma cosa ha ricevuto in cambio? Ecco, proprio qui sta il tema dei cambi di casacca.
I comunicati stampa, si sa, non raccontano la verità ma quello che i firmatari vogliono che si dica. E dunque si parla di grande centro, di progetto innovativo, di intesa programmatica. La verità, come si diceva sopra, è che la politica è fatta di posti, di potere e pure di qualche lobby che pesa.
Forza Italia, in modo molto intelligente – lo dimostra l’operazione condotta in Provincia – si pone come ago della bilancia così da sgusciare dalla stretta mortale in cui rischiavano di collocarla Lega e Fratelli d’Italia dopo la morte del Cavaliere.
Librandi ha percepito al volo la nuova aria e, constatato che Matteo Renzi sulla piazza italiana (e pure internazionale) non è più credibile (lo abbiamo scritto quest’estate) si è ricollocato. Con lui, probabilmente, tutto il gruppo di riferimento varesino che ha importanti referenti nei consigli comunali – su tutti l’ex sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli – e che muoverà le pedine in modo da contare sempre di più. Attento centrodestra, questi non scherzano.
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