ORATORIO DI SANTA MARTA
Il tesoro della Valle Vigezzo

Vi si può ammirare il manto funebre di re Luigi XIV e addirittura il manto nuziale della regina Maria Antonietta di Francia. Fino al 16 luglio, eccezionalmente, sarà visitabile il Tesoro di Craveggia e la mostra “Craveggia: un’emigrazione che vale un tesoro”, realizzata dalla parrocchia di Craveggia in collaborazione con l’amministrazione comunale e con la Società subalpina di imprese ferroviarie e allestita presso l’oratorio di Santa Marta.
LA COLLEZIONE
Il Tesoro di Craveggia, senza dubbio la collezione più preziosa che possieda la Valle Vigezzo, frutto delle donazioni dei tanti emigranti di Craveggia nel corso dei secoli, è formato da oggetti di immenso valore tra cui paramenti religiosi, oggetti liturgici e dipinti, che costituiscono solo il nucleo centrale di un patrimonio più ampio, incrementato nel corso dei secoli. Oltre a pianete in seta antica, ricamate con oro e argento, ostensori, calici, pissidi e croci decorate con pietre preziose, il Tesoro di Craveggia offre al visitatore anche alcuni eccezionali reperti di immenso valore, tra cui il manto funebre di re Luigi XIV e il manto nuziale della regina Maria Antonietta di Francia. Il manto funebre di Luigi XIV è decorato con oro e argento su fondo di velluto nero, ornato con sei medaglioni ricamati in gobelin, che raffigurano scene della Passione e della Resurrezione di Cristo, mentre dallo storico manto nuziale di Maria Antonietta è stato ricavato un piviale ricamato con fiori. Il “mantello della Regina” è utilizzato dal parroco di Craveggia esclusivamente nelle celebrazioni solenni, il 25 luglio in occasione della festa patronale e la terza domenica di settembre per la ricorrenza della Madonna Addolorata.
I GIOIELLI
Inoltre il Tesoro di Craveggia riserva altri preziosi gioielli: alcuni pezzi della Vita di Gesù dipinti su tavole di rame del fiammingo Frank, provenienti dalla Cappella reale di Versailles, un Crocefisso del 1300 con i quattro Evangelisti scolpiti a sbalzo. E ancora: il “pugnale” e la “Corona” della Madonna Addolorata con i sette Misteri, la raggiera del “Gesù Bambino” in argento dorato, l’ostensorio d’oro vermeil e, infine, antichi drappi e stoffe pregiate. La maggior parte degli oggetti donati a formare il Tesoro di Craveggia furono realizzati dalla famiglia Mellerio, oggi la più antica casa di alta gioielleria al mondo (15 generazioni, quattro secoli), in attività dal 1515 e da sempre legata al borgo natale Craveggia.
UN EDIFICIO STORICO
Raramente mostrato nella sua completezza, in occasione del Centenario della Ferrovia Vigezzina Centovalli il Tesoro di Craveggia sarà al centro di un’esposizione temporanea sviluppata attorno al tema dell’emigrazione. Il luogo di esposizione del Tesoro, l’oratorio di Santa Marta (realizzato nel 1752 dall’architetto craveggese Antonio Ferino, attivo presso la corte reale francese) è un interessante edificio in stile barocco, privo però della sovrabbondanza di linee e sfarzosità che appesantivano le decorazioni dell’epoca: per questo si presta benissimo ad accogliere i preziosi oggetti del Tesoro di Craveggia, creando un interessante contrasto artistico.
L’iniziativa, a ingresso libero, sarà visitabile il sabato e la domenica dalle ore 10 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore 18, il mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 14.30 alle ore 18. Possibilità di visite guidate, solo sabato e domenica e solo su prenotazione (entro le 12 del giorno precedente al numero 350.5250508), che comprenderanno anche i luoghi più caratteristici del borgo di Craveggia.
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