SALUTE
Influenza e Covid: come distinguerli
Conoscere alcune differenze fin dai primi sintomi può essere d’aiuto, anche per evitare momenti di panico

Lo scorso inverno l’epidemia influenzale è stata quasi del tutto assente grazie alla minore frequenza di scambi personali e a una forte attenzione preventiva con il distanziamento e le mascherine, ma quest'anno i virus influenzali e para-influenzali sono tornati protagonisti.
I CASI REGISTRATI
Oltre 400 mila i casi registrati nell'ultima settimana di gennaio dalla rete di sorveglianza epidemiologica “InfluNet” dell'Istituto superiore di sanità (Iss), il numero di italiani messi a letto dall’influenza dall’inizio della stagione autunno-invernale ha così superato i 3 milioni e mezzo, anche se la maggior parte è riconducibile ad altri virus respiratori che attaccano naso e gola, diversi da quelli influenzali.
Responsabile della diffusione di tutti questi virus rispetto al 2021 è sicuramente l’aumentata circolazione delle persone e più contatti con amici e parenti, una minore attenzione a tutte le misure di prevenzione, dal distanziamento alla mascherina, oltre all’igiene delle mani poco seguita con la dovuta frequenza da gran parte della popolazione.
Al momento, le regioni con una maggiore incidenza di sindromi simil-influenzali sono la Lombardia e l'Umbria.
La fascia di popolazione più colpita è quella tra 0 e 4 anni, anche se il tasso in questa fascia è in calo rispetto al picco raggiunto a metà novembre, quando la forte diffusione del virus respiratorio sinciziale aveva fatto aumentare notevolmente il numero di bambini malati. Il valore più basso si è registrato tra gli individui di età superiore ai 65 anni, la fascia più vaccinata.
Nel complesso la stagione influenzale continua ad avere un andamento più intenso rispetto allo scorso anno ma, diversamente da quanto annunciato nell’estate scorsa, i ceppi influenzali in circolazione non sono più aggressivi rispetto a quelli della stagione 2019-2020.
COME DISTINGUERE I VIRUS INFLUENZALI DAL COVID
Quest'anno i virus influenzali possono essere confusi con altri virus, Covid compreso. Come distinguere le diverse patologie, tenuto conto che tutte attaccano l'apparato respiratorio e sono molto contagiose. Conoscere alcune differenze fin dai primi sintomi può essere di aiuto, anche per evitare in famiglia o nei posti di lavoro momenti di panico.
Per l'influenza i sintomi compaiono dopo 1 o 4 giorni dall'esposizione con un soggetto già influenzato: sono febbre alta, affaticamento, indolenzimento muscolare, starnuti, tosse secca, mal di testa, mal di gola, nei bambini talvolta la diarrea.
Per il Covid i sintomi compaiono generalmente da 2 a 14 giorni dopo la vicinanza con un soggetto infetto e i sintomi sono perdita dell'olfatto, perdita del gusto (non si riesce a distinguere addirittura l'amaro dal dolce), tosse secca, stizzosa e insistente, mancanza di respiro, rischio di gravi complicazioni, quali lesioni polmonari e trombi ematici. In questi casi ci si deve rivolgere subito al medico curante e sottoporsi all'esame di un tampone, da ripetersi più volte, fino ad un risultato negativo.
Il trattamento raccomandato per l'influenza, invece, è quello dell'automedicazione per attenuare i sintomi senza azzerarli.
No agli antibiotici se non su indicazione medica, sì invece agli antipiretici.
Per maggiori informazioni c'è sempre il sito www.osservatorioinfluenza.it
© Riproduzione Riservata