KASO
Sono tornato, «Non ho niente da dire»

«Niente da dire» è il nuovo singolo del rapper varesino Kaso (all’anagrafe Fabio Caso), il cui video è stato pubblicato su YouTube il 14 maggio scorso.
Il brano anticipa la pubblicazione dell’album - dopo l’estate - molto atteso visto che l’ultimo risale al 2005. Kaso, sulla scena rap dagli anni Novanta, dopo qualche featuring e un’esperienza con un gruppo funk nel 2011, riappare con uno storytelling ovvero un racconto in prima persona, spiegando quello che gli è successo in questi ultimi anni e del suo lavoro nel mondo hip hop dietro le quinte. Il pezzo parla di un concetto profondo, quello di verità: «È una parola che mi ha sempre innervosito – spiega Kaso -, perché ha un significato ambiguo. Parlo delle fake news, o quasi, che mi sono raccontato in questi anni mentre facevo “quello che dovevo”, perché se non hai qualcosa da dire è inutile fare il rap. Sarebbe troppo faticoso».
Il brano, prodotto dallo stesso Kaso insieme al pianista jazz varesino Mauro Banfi, è una commistione di generi dall’hip hop al jazz. Nel video appare Maxi B con cui Kaso ha formato un duo storico.
Dopo un po’ di assenza dalle scene qual è il suo stato d’animo?
«Sono felice di aver ricevuto molti riscontri positivi da chi ricorda i miei progetti precedenti e da chi riconosce il mio intento attuale di scrivere un rap non solo per i giovanissimi».
Una sua altra attività è quella di insegnante di scrittura rap.
«Da 10 anni anni organizzo laboratori di scrittura e produzione di musica rap in contesti educativi e al Centro di formazione musicale di Barasso per ragazzi. Domenica 9, ad esempio, alle 16 sarò in biblioteca a Varese a condurre un appuntamento sulla “Pedagogia Hip Hop” con lo scrittore Davide Fant».
Altri progetti in corso?
«È in fase di preparazione uno show rap con una vera e propria band di 4 elementi per presentare live il disco di prossima uscita. Ci sarà una data zero a luglio proprio nelle zone di Varese».
Ci racconta delle riprese video in provincia?
«La musica hip hop è un genere molto aderente alla realtà. Sono chiaramente affezionato al territorio, le mie canzoni nascono qui ed è quindi naturale scegliere questo scenario per i video. Nelle riprese appaiono molte persone e mi piace trasmettere questo messaggio di comunità perché la così detta “crew” (termine tipicamente hip hop) in fondo sono le persone che ci circondano ogni giorno».
In un video compare il rapper varesino Massimo Pericolo?
«Lo conosco da molto tempo, è un rapper di talento e lui stesso mi riconosce di essere stato tra le persone che lo hanno spronato a scrivere e raccontare la sua storia con il rap. Il video di Molto Easy, in cui fa un cameo, invita le persone a lasciarsi alle spalle i problemi ricercando qualcosa di positivo. In fondo rappresenta anche la storia di questo nuovo giovane rapper che sta avendo un notevole successo».
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