35 VOLUMI PREZIOSI
La biblioteca greca è online

«Non un fortino chiuso di sapere per pochi, ma una piattaforma dove i saperi vengono condivisi, con gli utenti e visitatori locali ma anche con coloro che a Parma non possono venire ma che vogliono conoscere i tesori incredibili della nostra Città. Ovunque essi siano», con queste parole Simone Verde, direttore del complesso museale statale della Nuova Pilotta di Parma, esprime uno dei compiti di questo importante centro culturale, scientifico e divulgativo; parole che sottolineano anche l’ultimo specialistico ed assai rilevante sforzo che il complesso ha compiuto: la messa in linea a disposizione di studiosi, ricercatori e appassionati dei 35 manoscritti greci realizzati tra il X e il XVIII secolo, custoditi nella Biblioteca Palatina di Parma. Quest’ultima, insieme con il Teatro Farnese, la Galleria e il Museo archeologico nazionali, costituisce il Complesso monumentale della Pilotta, nome derivato dall’aristocratico gioco della “Pelota” con cui è oggi conosciuto l’imponente Palazzo omonimo, simbolo del potere ducale della dinastia Farnese.
Questo significativo risultato è stato raggiunto anche grazie alla collaborazione attivata con la Chiesi Farmaceutici e la Dallara spa che hanno garantito i fondi per la digitalizzazione dei preziosi manoscritti, nonché di Memores che si è occupata dei passaggi tecnici indispensabili per la pubblicazione delle immagini degli stessi. La presentazione ufficiale è avvenuta il 18 dicembre 2020 ed era stata preannunciata, nel novembre dell’anno precedente, dal convegno «I manoscritti greci della Biblioteca Palatina: codice, testo e immagine», curato da Massimo Magnani, professore di Lingua e Letteratura Greca dell’Università di Parma, ed anche responsabile scientifico del progetto.
I manoscritti sono consultabili sul sito internetculturale.it, portale di accesso al patrimonio delle biblioteche pubbliche e di prestigiose istituzioni culturali italiane, curato dall’Istituto centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU). Nella sezione dedicata a questa collezione, ogni singolo esemplare può essere visualizzato, sfogliato, ingrandendo le singole pagine per visualizzare non solo il testo ma anche le miniature che ornano gli originali con una risoluzione digitale altissima che consente di apprezzare ogni particolare, fino a poter intuire la fisicità dei supporti sui quali sono vergati. Ad essere messa a disposizione della comunità scientifica e dei lettori colti è «l’intera raccolta di manoscritti greci della nostra biblioteca», evidenzia la dottoressa Paola Cirani, direttrice della biblioteca Palatina, «Opere preziose e di enorme interesse, imprescindibili per studiosi di diverse discipline. Undici di essi provengono dal Fondo Palatino, nato dalla raccolta iniziata a Lucca dai Duchi di Borbone, che riunirono vari manoscritti acquistandoli da importanti collezioni private, come quella dei tre cardinali della famiglia Buonvisi. Uno dei pezzi più preziosi è il Ms. Pal. 5, sontuoso Tetraevangelo, datato intorno all’anno Mille. Altri ventiquattro manoscritti appartengono al Fondo Parmense, dove si trovano grazie all’opera di Paolo Maria Paciaudi (1710-1785), primo bibliotecario della Palatina, e di Giovanni Bernardo de Rossi (1742-1831), artefice della raccolta di quel fondo ebraico di manoscritti e stampati, che rende unica a tutt’oggi la Biblioteca. Tra i tesori di questo fondo vi è il Rotolo in pergamena (Ms. Parm. 1217/2), riunito con altri tre in una custodia, arricchita dallo stemma impresso in oro di Ferdinando di Borbone, oltre all’inestimabile Etimologico di Simone Grammatico», un importante dizionario di epoca bizantina.
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