PIATTI TIPICI
Bruscitti e non solo: la cucina bustocca varca i confini
Per la prima volta la Settimana dei sapori tipici esce dalla provincia di Varese
La cucina bustocca piace. È un momento magico per i bruscitti: dopo il clamoroso successo della degustazione benefica in Regione Lombardia, da venerdì 8 a domenica 17 novembre si terrà la quarta edizione della “Settimana della cucina bustocca”, iniziativa promossa dal Magistero dei Bruscitti col patrocinio dell’amministrazione comunale. In quei dieci giorni, venti ristoranti del territorio (di cui 5 di Busto) proporranno nei loro menù i piatti tipici della cucina bustocca: non solo bruscitti, ma anche risotto e luganega, polpette con verze e cassoeula, cucinati rigorosamente in base alle antiche ricette del Magistero. L’assessore alla Cultura e Identità Manuela Maffioli, presentando l’evento a Villa Tovaglieri, ha evidenziato come «la conoscenza delle radici e la valorizzazione dell’identità passino attraverso un linguaggio come quello della cucina».
«OLTRECONFINE»
Ma la “Settimana”, aggiunge Maffioli, permetterà pure di esportare fuori dai confini cittadini la pietanza bustocca per eccellenza. «Questa è l’edizione del superamento dei confini provinciali» rimarca l’assessore alla Cultura, tanto che anche un ristorante di Milano – “Lo Spaccio”, in zona Bovisa – inserirà nel menù i bruscitti e le altre prelibatezze bustocche. Peraltro, come fa sapere Paola Mangione del Magistero, «la cuoca è una ragazza che conosce bene i bruscitti, avendo lavorato ad Olgiate».
PROGETTO IN CRESCITA
È entusiasta Edoardo Toia, maestro del Magistero dei Bruscitti: «Questo progetto, nato un po’ per scherzo dopo il lockdown, si consolida anno dopo anno – si rallegra Toia, intervenuto alla presentazione insieme ad alcuni confratelli con l’inconfondibile mantello rosso -. Siamo partiti con 8 ristoranti e adesso siamo già a 20, più della metà dei quali fuori Busto. C’è un grande appeal, tanto che siamo stati cercati noi da diversi ristoranti». Il via libera del Magistero è comunque subordinato a una verifica sul rigoroso rispetto delle ricette originarie. Prosegue Toia: «Sono piatti emozionali, ricordano momenti che tutti i bustocchi hanno vissuto (l’assessore Maffioli ha evocato al proposito la proustiana “madeleine”, ndr), e sono sinonimo dell’ingegno tipicamente bustocco nel mettere insieme gli ingredienti per creare un piatto al contempo saporito e nutriente».
DA MILANO A CUVEGLIO
Ecco l’elenco completo dei ristoranti che aderiscono all’iniziativa: Osteria dul Tarlisu (Busto Arsizio), Buar Bistrot (Busto Arsizio), Cascina del Lupo (Busto Arsizio), Ristorante albergo Mazzini (Busto Arsizio), Cuore e Midollo (Gallarate), Osteria dell’Angiolina (Olgiate Olona), Albergo Sacro Monte (Santa Maria del Monte, Varese), Osteria dei Peccatori (Gallarate), Casamaria (Castellanza), Lo Spaccio (Milano), Piatto d’Oro (Inveruno), Trattoria del Municipio (Busto Arsizio), Cielo e Vino (Dairago), Le Querce (Casorate Sempione), Barzetti (Malnate), Osteria del Centenate (Varese), Osteria degli Artisti (Lonate Pozzolo), Grotto Sant’Anna (Cuveglio), Koinè (Legnano), Osteria dei Mercanti (Gallarate). È gradita la prenotazione.
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