GALLERIA NUAGES
La magia dei fari negli acquarelli di Griffa

Con la loro nobile figura, i fari si ergono sui lembi estremi della terra a definire il confine che la separa dai mari e dagli oceani. La sua circolare intermittenza luminosa impone ai naviganti, nelle tenebre notturne, prudenza nel governo delle imbarcazioni. Rimandi cinematografici e letterari emanano dagli acquarelli e dai colleges di Giorgio Maria Griffa nella personale Fari, in corso alla Galleria Nuages a Milano.
LE PAROLE DELL’ARTISTA
«Se si vogliono vedere dei fari veri - scrive l’autore nel catalogo che accompagna la mostra -, bisogna andare in Scozia e Inghilterra… quelli scozzesi poi sono stati progettati e costruiti dalla famiglia Stevenson. Nonni, padre e zii Stevenson. L’unico della famiglia, Robert Louis Stevenson a rifiutare di occuparsi di fari è diventato con la sua “L’isola del tesoro”, più famoso dei suoi parenti».
LA MOSTRA
La mostra ideata e curata da Cristina Taverna nasce dalla ristampa del volume “I fari degli Stevenson” per le raffinate edizioni Nuages. Gli acquarelli eseguiti da Giorgio Maria Griffa durante la sua immobilità dovuta al Parkinson, paiono riassumere una percorrenza che dalla memoria personale porta ai confini di visioni leggendarie dove il misticismo del silenzio crea, attraverso cadenzati passaggi tonali e misurate trame segniche, cadenze temporali dettate dalle incipienti folate di vento e dal moto continuo dei frangenti contro gli scogli dove si ergono, come giganti solitari, le sagome dei fari.
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