LA DENUNCIA
La preside dell’Ite Tosi: «Busto non è una città sicura»
«I nostri giovani non sono liberi di circolare in una città che è diventata pericolosa e violenta», scrive Amanda Ferrario su Facebook

Con un post sul suo profilo Facebook, Amanda Ferrario, dirigente scolastico dell’Ite Tosi di Busto Arsizio denuncia una città «diventata pericolosa e violenta» dopo l’ultima aggressione avvenuta domenica – 9 marzo – ai danni di un ragazzo di 15 anni.
«Domenica pomeriggio, alle 18,00 di sera, uno studente 15enne è stato aggredito in pieno centro Città di Busto Arsizio ed è finito all’ospedale – scrive Ferrario –. L’aggressione, violenta e improvvisa, è avvenuta per la strada, davanti a chi passava, ad opera di un altro minorenne che, con un gruppetto, ha circondato il ragazzo e l’ha malmenato al punto da farlo svenire e far intervenire i soccorsi. Ci professiamo tutti, sempre, scioccati da queste notizie. Io, oltre che scioccata ed esasperata, sono veramente stanca. I nostri giovani - e ne abbiamo tantissimi - non sono liberi di circolare in una città che è diventata pericolosa e violenta. Che non ha tutele. Che si professa inerme. Le nostre forze dell’ordine sono costantemente sotto scacco di delinquenti e balordi e non possono intervenire perché tacciate di essere violente. Io non so che futuro possiamo immaginare, ma è davvero il momento di fare qualcosa. Anche smetterla di girarsi dall’altra parte e tollerare di tutto. A partire da chi getta a terra spazzatura per finire con chi fa della nostra città un territorio del far west. Vogliamo cominciare a riqualificare piazze e stazioni, a mandare pattuglie a controllare, a sanzionare pesantemente chi vìola la legge? A prenderci cura dei luoghi n cui viviamo difendendo una società che di civile ormai ha ben poco?»
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