CHIAROVEGGENZA
La sfera di cristallo

È uno dei simboli della chiaroveggenza. La prima trovata risale a Childerico, re dei Franchi morto attorno al 482, ma «il primo uso esoterico della sfera di cristallo appare in un manoscritto in latino di fine Quattrocento - inizio Cinquecento, dove si spiega come utilizzarla per mettersi in contatto con gli spiriti. Perché la sfera di cristallo nasce come strumento per evocare gli spiriti, non divinatorio. Per questo tipo di uso dobbiamo aspettare la fine dell’Ottocento, inizio Novecento». A spiegarlo è Loredana F.Monti, divinatrice con, tra gli altri, un master di Neuro-Linguistic Practitioner e Certified NLP Master Coach.
LA MAGIA DI JOHN DEE
«La persona che più scrive sull’uso esoterico della sfera di cristallo - prosegue - è John Dee a metà del ‘500: confidente della regina d’Inghilterra che si diceva fosse agente segreto che si firmava 007. Lui ha dato una svolta completa a tutta la magia del ‘500: la magia che usiamo noi oggi deriva quasi tutta dalla magia di John Dee. E anche a metà Settecento per il Conte di Cagliostro la sfera serviva per evocare i morti».
UNO STRUMENTO DIVINATORIO
Nata dunque per uso evocativo, a fine Ottocento se ne parla invece come strumento divinatorio, come strumento «che ci permette di leggere tutto ciò che c’è dentro al nostro cervello - prosegue - in cui c’è una parte conscia e una inconscia che è molto più veloce, potente, recepisce di più. La sfera di cristallo è lo strumento che ci permette di tirare fuori quello che abbiamo nel nostro inconscio». Attraverso uno stato di trance leggera. «L’inconscio - conclude - come energia può viaggiare nello spazio e nel tempo. L’uso della sfera permette di conoscere se stessi oltre che altre persone».
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