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Lady Gaga il potere della musica
«Mayhem» è un ritorno alle origini pop in cui affronta i temi del caos. La creazione? «Riassemblare uno specchio in frantumi»

Nella loro disamina del rito, gli antropologi spesso parlano di situazione liminale. È quella in cui rapporti di forza e di pensiero appaiono in ordine confuso, sfuggente, e proprio per questo assumono le potenzialità per generare nuove conformazioni. Mayhem, l’album con cui Lady Gaga torna a confrontarsi con il pubblico da venerdì 7, è una possibile configurazione di tale processo creativo. Il titolo significa infatti “Caos”. Un termine spesso associato a connotazioni negative che qui assume invece la valenza di un’opportunità artistica tanto rischiosa quanto produttiva. L’idea alla base del nuovo lavoro di Gaga è infatti un ritorno al pop delle origini, quello che l’ha resa famosa agli ascoltatori globali grazie a quella miscela esplosiva di irriverenza e preparazione. Ma da quegli inizi alla fase attuale, la cantautrice americana ha percorso sentieri quantomai camaleontici, approfondendo suggestioni blues e swing fino alla fortunata carriera parallela come attrice. Rintracciare le sue origini sonore e musicali dopo un simile iter è stato un po’, ha riferito lei stessa, come «riassemblare uno specchio in frantumi». Un oggetto in qualche modo devastato e che va ricostruito. E il risultato non è tanto un affastellamento alla bene e meglio, ma qualcosa di diverso, e ugualmente stimolante. L’operazione è nata proprio dal «timore» (Gaga usa proprio questa parola) di un recupero pop tramite una sorta di rivisitazione di questa primordialità, celebrando il tema della trasformazione con un sound articolato e persino, a suo modo, sperimentale. E a dispetto di qualsiasi tipo di ansia sorta nell’artista, le anticipazioni di Mayhem hanno colpito nel segno, con un riscontro di pubblico e critica notevole. Basti pensare al brano Die with a Smile, inciso in duetto con Bruno Mars, che, pubblicato tempo fa, è stato per più di cento giorni al primo posto della Classifica Singoli Globale su Spotify. Tra le quattordici tracce dell’album trovano posto anche gli altri due singoli rilasciati recentemente, Disease e Abracadabra, stabile nella Top Five della stessa prestigiosa parade. La stessa Gaga compare tra i produttori dell’album, che si avvale delle competenze di noti professionisti come Andrew Watt, Cirkut, Michael Polansky e Gesaffelstein, ospite nell’inedito Killah.
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