MOTORI
Lamborghini, 60 anni tra stile e ambizione
Una strada lunga 60 anni, tutti sfrecciati ad altissima velocità. Le automobili Lamborghini spengono quest’anno candeline importanti, senza sentire tuttavia il peso di un’età che ha già oltrepassato da tempo la piena maturità. Ancora adesso la casa costruttrice di Sant’Agata Bolognese è simbolo di aerodinamicità, stile, ambizione.
DAI MEZZI AGRICOLI A QUELLI DA CORSA
Ed era per l’appunto un ambizioso il fondatore Ferruccio Lamborghini, che fino al 7 maggio del 1963 era il proprietario di un’azienda di trattori. Perché passare dai mezzi agricoli a quelli da corsa, letteralmente agli opposti? Si dice per uno screzio avuto con il commendator Enzo Ferrari, che non volle apportare modifiche alla trasmissione della Ferrari 250 GT di Lamborghini, trattando il suo cliente con una certa sufficienza. L’imprenditore emiliano riunì allora attorno a sé una squadra composta dai progettisti Giotto Bizzarini, Franco Scaglione, Gian Paolo Dallara e Paolo Stanzani. Questi ultimi due, nella seconda metà degli anni Settanta, completarono il telaio di quella che sarebbe diventata la prima leggenda della Lamborghini: la celeberrima Miura.
LE EDIZIONI DELLA DESIGN WEEK
Oggi come ai tempi, e nonostante da un quarto di secolo la proprietà faccia capo alla tedesca Audi, le avveniristiche automobili del Toro offrono scorci di futuro, tanto elitari quanto immaginifici. Proprio in occasione del sessantesimo anniversario, infatti, la Lamborghini ha recentemente presentato tre nuovissimi modelli a edizione limitata in un contesto speciale e quantomai affine alla sua anima glamour: la Design Week di Milano. Stiamo parlando di un esclusivo tris di versioni della Huracán, la gamma da quasi un decennio tra i fiori all’occhiello del marchio, battezzate Tecnica, Sto ed Evo Spyder, unica delle quali senza tettuccio. Di ciascuna di loro saranno prodotti 60 esemplari, che saranno contrassegnati da una targhetta in fibra di carbonio con numerazione progressiva. Queste new entry si vanno ad unire alla Huracán Sterrato, ideata appositamente per percorrenze anche senza asfalto. Nelle intenzioni della Lamborghini, la linea Huracán vuole offrire la miglior esperienza di guida possibile, sfruttando il vigoroso motore V10 al pari di tecnologie quali il cambio LDF (Lamborghini Doppia Frizione) e il sistema di trazione integrale a controllo elettronico.
LA PRIMA VETTURA IBRIDA
Da poche settimane, inoltre, da Sant’Agata è uscita la prima vettura ibrida. Revuelto è un “hpev”, ovvero high performance electrified vehicle, il cui motore V12 a tre dispositivi elettrici ad alta densità permette una potenza di 1015 cavalli vapore. Coniugando le esigenze di sostenibilità e design sportivo, conta tra l’altro su un performante cambio elettronico a doppia frizione trasversale. C’è in realtà un’altra produzione ibrida plug-in in commercio: la Asterion, parte della visionaria gamma Concept che include la cosiddetta supersportiva del futuro Terzo Millennio e la quattro porte Estoque. Non plus ultra del DNA Lamborghini sono però le sue Limited Series, accomunate ancora una volta da un’identità hybrid applicata alla supercar. La Countach LPI 800-4 omaggia e aggiorna la sua storica antenata che fece furore al Salone di Ginevra del 1971. La Sián FKP 37, il cui nome viene dal termine con cui il dialetto bolognese indica il fulmine, rappresenta il primo caso di una supersportiva con motore v12 dotata di tecnologia ibrida a supercondensatori. Sua parente stretta è la Sián Roadster, che si differenzia per la fisionomia open-top. Primo Super Sport Utility Vehicle al mondo, Urus è un concentrato di lusso e versatilità adatto a situazioni ora eleganti ora adrenaliniche. Una sfarzosa utilitaria in versione SUV, in altre parole, disponibile nei due modelli Urus S e Urus Performance.
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