DOLCE
Le vie del gelato sono infinite
Nel 2024 fa da padrona la sperimentazione: un trionfo di spezie ed erbe aromatiche
Irresistibile. Il gelato è così. Lo possiamo descrivere per le sue caratteristiche, gusti e sapori ma di fatto è difficile resistere a cono, coppetta, stecco e ogni declinazione del dolce considerato estivo ma che di fatto è amato tutto l’anno. Tanto che da tempo, alcuni ristoranti lo inseriscono nella carta dei dolci o lo inseriscono a sorpresa come coccola per il palato anche d’inverno: si tratta di una versione cremosa spesso al gusto fior di latte da accompagnare a una fonduta di cioccolato caldo. Impossibile non lasciarsi travolgere, non solo per i golosi. Un trionfo di voluttà per il palato che alla viglia dell’estate si prepara a sperimentare gusti nuovi, sapori insoliti e tendenze perché questo mondo è in continua evoluzione.
Dal gelato classico alle versioni salate, da quello senza latte ai tentativi ipocalorici, dall’artigianale a quello confezionato. Un tempo, una quarantina di anni fa, si impazziva per il gusto Puffo, colore azzurro che era un diretto richiamo al mondo dei cartoni animati e quegli ometti blu “alti una mela e poco più”, fino ai giorni nostri dove è spuntato anche un gusto WhatsApp, rigorosamente verde come il colore della app di messaggistica che tutti usiamo per comunicare attraverso smartphone e pc. Il 2024 è l’anno dedicato al Belgio con il gusto Gaufre de Liège, ovvero la cialda dolce, croccante fuori e morbida dentro, di Liegi. Si tratta di un gelato a base neutra aromatizzata con vaniglia e cannella, una variegatura al burro salato, il tutto accompagnato da una cialda di gaufre di Liegi, ovvero una varietà di waffles ovvero una cialda dolce con miele fatta a nido d’ape. Un gusto molto dolce scelto dai maestri gelatieri per interpretare uno dei sapori amati in tutta Europa e simbolo del Belgio.
A parte queste due tendenze e i gusti classici intramontabili, il 2024 vede il gusto caramello superare uno dei gusti più amati: il pistacchio; sono apprezzati il mascarpone e la frutta esotica, il mango, papaya e yuzu. Cresce la curiosità per sapori meno dolci, forse in tendenza con una attenzione al mondo veg e salutista, che vede trionfare spezie ed erbe aromatiche, ma non in purezza bensì utilizzate con tecniche provenienti dalla cucina come l’infusione. Dunque la combinazione con basilico, lavanda, anice stellato. Sapori che da soli sarebbero improponibili se non in dosi omeopatiche. Rimanendo sul salato ecco il gelato alla carbonara di Andrea Fassi maestro gelatiere della Gelateria Fassi di Roma che fa gelato artigianale dal 1880: cestini di pecorino dop contengono la versione fredda singolare del piatto simbolo della romanità a base di spaghetti, guanciale, tuorli d’uovo, pecorino e pepe.
A fronte di tanta creatività non è un caso che l’Italia sia anche aggiudicata la decima edizione del Gelato World Cup 2024 a Rimini. Perché oltre alla varietà ci sono studio e passione. L’Italia è il mercato principale nei cinque maggiori Paesi europei (Italia, Spagna, Francia, Germania, Inghilterra). I numeri del 2023, secondo i dati Crest-Circana, raccontano questa passione italiana. Sono stati venduti 2,2 miliardi di gelati, l’Italia si conferma il mercato principale con il 28% delle porzioni di gelato servite sul totale europeo. Sarà che è pure il più buono, lo possiamo dire senza paura di essere smentiti.
© Riproduzione Riservata