TEATRO
Poretti di turno al Tirinnanzi

Un’anteprima per il pubblico di Legnano di uno spettacolo che parte da un luogo importante della città: l’ospedale. Giacomo Poretti presenta il suo nuovo lavoro, in questa fase in forma di reading, l’abbozzo dello spettacolo che sarà allestito per la prossima stagione teatrale, proprio a Legnano, sul palco del teatro Tirinnanzi, all’interno della rassegna ScenAperta Class, martedì 21 maggio alle ore 21 (Info: allo 0331-1613482 o scrivendo alla mail info@scenaperta.org.).
«Chiedimi se sono di turno» nasce proprio dal lavoro che Giacomo (che in estate sarà poi impegnato con le riprese del prossimo film con «i miei «soci» Aldo e Giovanni») nell’ospedale legnanese ha svolto per undici anni come infermiere.
«A volte nella vita ci si immagina di fare una cosa e poi accade altro - spiega Poretti -. Negli Anni Settanta il lavoro non mancava e il mio ingresso in ospedale è stato fortuito: prima del militare avevo fatto domanda in ospedale e mi hanno preso. Mi sono trovato per prima cosa con un camice bianco e una scopa di saggina per pulire i bagni di un reparto di chirurgia plastica. Negli ospedali da sempre non mancano mai i malati ma manca il personale: e mi sono fermato lì per undici anni».
Undici anni da cui nasce questo spettacolo, secondo monologo di Giacomo Poretti dopo il successo di «Fare un’anima».
«Avevo quest’idea sul mondo dell’ospedale abbozzata nel cassetto - racconta -. Ne arrivano tante storie, dense, intense. Senza spoilerare troppo, guardo tutti i reparti in cui sono entrato a contatto con la malattia, la sofferenza, la morte, ma anche con aspetti a volte comici, e teneri. Racconto il mondo dell’ospedale dal punto di vista della malattia e di chi se ne occupa, per curarla, per lenirla»
In questa nuova produzione del Teatro deGli Incamminati - deSidera, insomma, Giacomo Poretti racconta in teatro storie che nascono dalla sua esperienza personale, per lui al quale, ha confessato, l’idea di un’iniezione ma anche solo di farsi medicare una sbucciatura metteva paura, e che si è trovato a essere invece colui che cure e attenzioni di questo tipo doveva spesso portarle ad altri. Proseguendo dunque con questo lavoro una presenza sul palco che lo sta impegnando da mesi in spettacoli diversi.
«Il teatro per me in questo periodo è forte - ammette -. Poi, dopo le riprese del film, spero però di riuscire ad andare un po’ in vacanza».
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