A TAVOLA
L’importanza del bicchiere
Coppa, flûte, calice, tumbler: tra le vetrerie di Biot e quelle di Murano

Il bicchiere è fondamentale: assume un ruolo particolare non solo per esaltare le bevande pregiate che almeno uno volta l’anno vengono servite, proposte e assaporate, ma possono diventare anche doni da collezione. Emanuele Balestra da tempo frequenta le vetrerie di Biot, nel sud della Francia, essendosi ormai trasferito in Costa Azzurra dove vive. Soffia il vetro e fabbrica i prototipi in laboratori con lavorazioni di pregio che si contendono il posizionamento con le vetrerie di Murano, anche se la storia e la raffinatezza delle lavorazioni veneziane non ha eguali. Dunque, tornando ai bicchieri, si tratta di calici che hanno una forma studiate per esaltare i profumi, sono massicci e pensati per i cocktail, trasparenti e colorati, diventano anche luminescenti. Insomma diventano un gioco, concesse dunque le divagazioni colorate, festose e ricche di gioia. Ovviamente dominano i colori delle feste con rossi, oro e argento. Ma soprattutto la forma ergonomica, che si adatta al viso regala stupore. Di sicuro sono bicchieri al momento unici. Mentre anche i flûte e calici possono diventare preziosi e particolari, nelle lavorazioni sempre più di alta qualità tecnica, ormai le produzioni lavorano con i bartender e gli enologi per sviluppare prodotti che possano esaltare vini e cocktail. Un suggerimento per un dono raffinato? Fare disegnare con il laser e personalizzare i bicchieri. Magari con le iniziali o con un logo, segno di unicità.
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