LO SPETTACOLO
L’Onda Alta di Dargen D’Amico è a teatro
Tra gli esponenti più eclettici e poetici della scena cantautorale italiana di oggi. È agli Arcimboldi con il suo progetto discografico «Ciao America»

Anticonformista lui lo è per natura, ma probabilmente in questo caso l’asticella si è addirittura alzata. Non per chissà quali velleità di immagine, posa o estetica, ma proprio per il contesto performativo in cui ha deciso di cacciarsi stavolta. Una prima volta. Stupendo molti, Dargen D’Amico ha infatti intrapreso un tour teatrale indoor che sembra apparentemente fare a pugni con la sua nomea da personaggio urban, solitamente avvezzo a stadi e palazzetti. Quella di martedì 1° ottobre alle 21 al Teatro Arcimboldi di Milano sarà quindi un’occasione ghiotta e soprattutto inedita per vedere uno dei protagonisti meno inquadrabili del mainstream nazionale contemporaneo. D’Amico ha scelto alcune delle platee più prestigiose d’Italia per presentare quello che molti hanno definito la sua opera più matura. L’album Ciao America, rilasciato appena prima della sua impattante quanto per taluni controversa partecipazione a Sanremo, è stato infatti applaudito da critica e fan come un piccolo capolavoro. Il disco è stato trascinato dalla presa che il brano presentato all’Ariston, Onda alta, ha saputo esercitare sugli ascoltatori, complice una combinazione di base tipicamente ballabile e testo tanto crudo nella sua semplicità quanto intenso nei contenuti che, attraverso una riflessione sugli scottanti temi della migrazione, ha rappresentato una sorta di sintesi cristallina delle capacità comunicative di Dargen. Il quale, al di là delle mise eccentriche e degli inseparabili occhiali da sole che sono sia necessità sia vezzo stilistico, ha segnato le più recenti vicende del pop italiano. Penna arguta ma tutt’altro che intellettualistica, D’Amico ha messo a punto in Ciao America una serie di pregevoli invenzioni, tra cui vanno citate il secondo singolo Pelle d’oca, la head-track Metà di qualcosa con feat di Rkomi e del cantautore indie-punk Vincenzo Fasano, e Complicarti la vita, stavolta a fianco dell’amico di lunga data Guè e l’ex provocante e provocatorio concorrente di X Factor Beatrice Quinta. Un mix inusuale, che oscilla tra offerta di massa e scouting underground, e che ben si adatta al percorso di un musicista che contempera ironia e profondità, hip hop e canzone d’autore. Forse, date queste premesse, la decisione di cimentarsi in una tournée nei teatri non pare più così campata in aria. Dargen D’Amico è sempre stato una figura affabile quando insondabile, in prima linea e al contempo sullo sfondo. Si è imposto alla fine degli anni Novanta nei circuiti di freestyle milanesi, fondando con il compagno di liceo Guè e un altro futuro guru del rap come Jake La Furia l’influente collettivo Sacre Scuole. Poi, dopo la dismissione del progetto, ha affrontato i successivi vent’anni tra collaborazioni con Fabri Fibra, Marracash, Rancore, Enrico Ruggeri, J-Ax, Fedez, Max Pezzali, i Perturbazione e la pianista Isabella Turso. Nel frattempo, ha scritto brani di fama per le partecipazioni sanremesi di Annalisa (Dieci) e Fedez con Francesca Michielin (Chiamami per nome). Nel 2022 ha deciso lui stesso di gareggiare all’interno del Festival, con Dove si balla. Da lì la sua definitiva scoperta come volto dello spettacolo della tv.
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