IL VERDETTO
Maja, l’ergastolo è definitivo
La sentenza della Cassazione a due anni dalla strage in famiglia a Samarate. Unico superstite il figlio Nicolò
Da oggi Nicolò Maja potrà concentrarsi solo su se stesso, sul suo percorso, sul futuro: la Corte di cassazione questo pomeriggio, mercoledì 12 giugno, ha confermato l’ergastolo a suo padre Alessandro Maja che ora dovrà mettere mano al portafoglio che in passato aveva sempre aperto malvolentieri.
La sentenza è diventata definitiva in tutte le sue statuizioni, quindi il geometra che il 4 maggio 2022 uccise la moglie Stefania e la figlia Giulia, riducendo in fin di vita il figlio, è ufficialmente indegno a succedere nell’asse ereditario. Dovrà inoltre risarcire il suocero Giulio con 276 mila euro, la suocera Ines con 296 mila euro e il cognato Mirko Pivetta con 157 mila euro. Per Nicolò era già stata disposta la provvisionale di 900 mila euro.
L’avvocato Stefano Bettinelli, difensore di parte civile della famiglia, ha lasciato il Palazzaccio soddisfatto per l’esito del procedimento, «perché la giustizia ha funzionato davvero» senza però dimenticare l’aspetto più toccante di questa vicenda: «Il dolore che l’imputato ha seminato non troverà mai un vero conforto. I risarcimenti e la condanna non colmeranno il vuoto né mitigheranno la sofferenza per l’atrocità commessa».
Il ricorso presentato dagli avvocati Gino Colombo e Laura Pozzoli contro la sentenza d’appello è stato quindi respinto e a questo punto potranno solo valutare un tentativo alla corte europea dei diritti dell’uomo ma prima dovranno attendere le motivazioni della prima sezione della corte di cassazione.
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