DA FARE
Viaggio nella mente di Leonardo

«Non pò essere bellezza e utilità»: Leonardo da Vinci si interroga sul rapporto tra arte e scienza, convinto che possano essere l’una al servizio dell’altra, l’osservazione come stimolo all’invenzione, perché «ciò che l’occhio vede, la mano trascrive».
Per questo lo strumento più immediato per dare vita alle sue idee è il disegno. Ci ha lasciato migliaia di fogli, conservati in gran parte in Italia, Francia, Inghilterra e Spagna, disegni e appunti che testimoniano il suo multiforme immaginario.
Parte da qui la mostra di Palazzo Reale, realizzata da Studio Azzurro - il celebre collettivo milanese specialista di video-ambientazioni - con il supporto scientifico dello storico dell’arte Edoardo Villata, e promossa da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani.
Una mostra multimediale che richiede la partecipazione attiva dello spettatore che, immerso nel buio delle sale, effettua un viaggio immaginario all’interno della mente leonardesca, delle sue invenzioni e intuizioni, della sua visione unica dell’uomo, della natura e della società.
Ci si trova davanti a strutture in legno che propongono di volta in volta una tematica, spaziando dalla natura alla città, il paesaggio, le macchine di pace e di guerra, l’anatomia e la pittura.
Il visitatore è invitato a scegliere un vocabolo vergato dalla mano del genio toscano e a pronunciarlo dentro un microfono che pende dal soffitto. Al suono della voce, la macchina si attiva e le carte del maestro si animano sugli schermi o sul pavimento, mentre si sentono fuori campo le parole di Leonardo.
Prendono vita il granchio, il «ronzino bianco del falconiero» e i pipistrelli che ci parlano del sogno del volo, continuamente inseguito con disegni e invenzioni. Alla parola «bombarda» una palla infuocata si materializza sotto i piedi con «impetuoso furore di fiamma».
In ultimo, il tavolo anatomico, su cui sono collocati arti e teste in gesso: quando il visitatore li illumina, appaiono i fogli di Leonardo con gli studi corrispondenti, mentre sul soffitto danzano corpi nudi.
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