LESS IS MORE
L’arte del cibo si fa lillipuziana

Less is more. Piatti di misura perfetta per una cena tra lillipuziani, porzioni degne della dieta più rigorosa che appagano però sia il palato che la vista. È la tendenza culinaria che arriva dall’Oriente, dal Giappone per la precisione, e si chiama mini food o tiny food.
Nasce quasi come un gioco, ispirandosi a mini creazioni in plastilina utilizzate dalle bambine nelle loro case delle bambole. Gli chef nipponici hanno accettato la sfida cimentandosi in quella che a tutti gli effetti è una nuova arte. Porzioni piccole, piccolissime, così belle da diventare degli autentici capolavori, curati nei minimi dettagli e capaci di unire la cucina alla composizione e alla presentazione - davvero suggestiva - dei piatti. Una moda nota anche come Kawaii, aggettivo giapponese che può essere tradotto in italiano come carino e adorabile. Una vera e propria arte quella del mini food, che richiede molta pazienza e grande manualità. Per questo tipo di cucina si utilizzano infatti accessori ed attrezzi proporzionati alla misura delle portate: quindi mini stufe, pentole, padelle e altri minuscoli utensili da cucina a prima vista usciti da una casa delle bambole ma che in realtà sono utilizzati per creare piatti commestibili in scala, riproduzioni perfette di specialità di ogni tipo.
Le ricette dei mini food prevedono ingredienti analoghi a quelli delle preparazioni a misura d’uomo che vengono però cucinate alla fiamma di una piccola candela in modo da poterle effettivamente mangiare. Il cibo deve essere tagliato in dimensioni adeguate per la cottura che avviene attraverso un piccolo fornello dove il fuoco è generato da una candelina o da minuscoli pezzi di legno.
Una “prova del cuoco” non facile nemmeno per questi chef maestri della precisione che sono però dovuti scendere spesso a qualche compromesso. Ad esempio: le più grandi uova di gallina sono state rimpiazzate da quelle di quaglia.
La mania per i tiny food è scoppiata in Giappone ma ha poi preso piede in tutto il mondo, con migliaia di seguaci e una serie di canali su YouTube dedicati a questo passatempo di precisione. Uno dei pricipali motivi che ha generato il boom è da ricercare nel fatto che questi mini cibi ricordano il periodo dell’infanzia, quello in cui si giocava con le bambole e con i loro accessori piccolissimi. Insomma, una sorta di effetto nostalgico che avrebbe dato vita a un fenomeno social seguito ormai in tutto il mondo.
Già, perché quella dei mini food è una moda che impazza soprattutto sotto forma di video dato che la parte più divertente è osservare il procedimento con cui abili mani danno vita ad autentici capolavori. Si sono così moltiplicati i canali su Youtube dedicati all’argomento in cui si può seguire passo per passo la creazione di piccole prelibatezze.
Sono centinaia i video in cui si può assistere alla preparazione di mini pancakes, mini sushi, mini torte, mini panini e mini lasagne. Tra i canali da seguire, se volete curiosare, quelli consigliati sono Minimi Mire, Pocket Resort e Miniature Space. Anche i social, manco a dirlo, non sono rimasti indifferenti alla deliziosa tendenza orientale e su Instagram e Facebook sono raddoppiate le pagine dedicate a questo insolito modo di fare cucina.
Addirittura, a New York è stato aperto il primo tiny cafè. E in Italia? Al momento nessuno sembra essersi ancora cimentato con il mini food. Forse perché la sensazione è che si tratti di una semplice moda passeggera e che, una volta esaurita la curiosità nei confronti dei video tutorial, verrà accantonata? Questo non è dato saperlo. Certo è che, offrire delle pietanze tanto piccole ai propri ospiti non riuscirebbe a saziarli ma di sicuro renderebbe i padroni di casa molto trendy e al passo con i tempi!
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