L’ANNUNCIO
MV Agusta è salva. E corre da sola
Varese tiene il suo mito dopo l’addio di Ktm

Che cosa hanno in comune Gianni Rivera, Mick Jagger e MV Agusta? La prima riposta è semplice. Rappresentano un mito: del calcio, del rock e delle due ruote. Ma c’è un altro elemento che li accomuna. Tutti e tre cominciano una nuova vita dopo aver compiuto 80 anni. Per l’azienda che ha casa alla Schiranna e che è conosciuta in tutto il mondo per i suoi gioielli che sfrecciano su due ruote, è davvero così. Da ieri non solo è tornata in pista, ma ha ricominciato a correre da sola. È stata messa la firma sui documenti che sanciscono la completa indipendenza di MV Agusta da KTM Ag. La società è detenuta al 100% da Art of Mobility di Timur Sardarov, che, per la seconda volta, l’ha salvata. E, diciamo noi, non poteva finire diversamente.
Intendiamo dire che, pur nei timori e nella paura che ha serpeggiato nei capannoni di Schiranna in questi mesi e ha invaso anche l’intero territorio della provincia di Varese, l’idea che l’azienda ce l’avrebbe fatta un’altra volta era un pensiero recondito di tutti. C’è la sua storia a dimostrarlo e c’è anche l’attaccamento dei suoi dipendenti - circa 200 - che solo poche settimane fa avevano scritto una lettera, dichiarando di «credere nel futuro dell’azienda». E poi c’è proprio un legame speciale tra MV e la provincia di Varese. Non è certo un caso che Confindustria Varese l’abbia scelta anche come location per la sua assemblea annuale nel 2024. Così, se MV Agusta non trema più, anche il Varesotto tira un sospiro di sollievo.
I “NUOVI” PROPRIETARI
Anche nei momenti più bui, quando a febbraio KTM è finita con le ruote all’aria, si è capito subito che la strada giusta da percorrere sarebbe stata quella di un ritorno in sella di Timur Sardarov. Si sarebbe ricomprato quella quota ceduta due anni e mezzo fa. Il lavoro dietro le quinte è iniziato subito. E anche, dobbiamo dirlo, i sacrifici dei dipendenti. Quasi quattro mesi con un contratto di solidarietà pesantissimo e i capannoni chiusi, per poter riportare a casa ciò che aveva preso la via dell’Austria. “Riportare a casa”: sta proprio in questa espressione il cuore dell’operazione. MV è nata sulle sponde del lago di Varese, lì è cresciuta, lì è sempre rimasta, anche quando sono arrivati i grandi gruppi delle due ruote. Poi finisce che i grandi nomi mollano per varie ragioni, ma dagli hangar della Schiranna le moto continuano a uscire.
«Stiamo entrando in una nuova ed entusiasmante era per MV Agusta - ha sottolineato ieri Timur Sardarov - Sono estremamente orgoglioso dei progressi compiuti e dello straordinario lavoro svolto da tutto il team MV Agusta. Il nostro impegno per l’innovazione, la maestria artigianale e le prestazioni rimane più forte che mai».
IL TEAM AL COMANDO
Art of Mobility conferma la fiducia al team dirigenziale. Luca Martin è stato nominato amministratore delegato di MV Agusta Motor Spa; Filippo Bassoli confermato consigliere di amministrazione e Chief Brand & Marketing Officer; Timur Sardarov e Ratmir Sardarov saranno direttori non esecutivi in rappresentanza di Arti of Mobility; Hubert Trunkenpolz è confermato presidente del consiglio di amministrazione di MV Agusta. I progetti in cantiere ci sono già. Primo obiettivo è arrivare a produrre 12 moto al giorno e raggiungere le duemila a fine anno. È una scommessa, bisognerà vincerla per passare dalle parole ai fatti.
EICMA 2025
Novità in cantiere anche sul fronte prodotto, guardando già a Eicma 2025. L’azienda è nelle fasi finali di sviluppo di un nuovo modello, che sarà presentato poco prima dell’appuntamento fieristico internazionale milanese. «Questa moto rappresenterà una svolta nel suo segmento - sottolinea l’azienda - con solo l’1% di componenti derivati dalla generazione precedente, a conferma dell’impegno di MV Agusta verso l’innovazione e l’eccellenza».
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