WASHINGTON
Nuova udienza per i Menendez, forse primo passo per la libertà
(ANSA) - WASHINGTON, 24 NOV - I fratelli Lyle e Erik
Menendez, che stanno scontando l'ergastolo per l'omicidio dei
loro genitori nel 1989, compariranno in tribunale nelle prossime
ore per un'udienza che potrebbe essere il primo passo verso la
libertà. La procura di Los Angeles ha chiesto a un giudice di
aprire alla libertà vigilata alla luce di
circostanze attenuanti sugli abusi sessuali inflitti dal padre
ai due ragazzi cui fin da quando erano piccoli.
Al centro di una popolare miniserie di Netflix 'Monsters' con
Javier Bardem, Chloë Sevigny, Cooper Koch e Nicholas Alexander
Chavez, i Menendez hanno già scontato 35 anni di carcere.
L'ufficio del procuratore George Gascón ha raccomandato che i
due uomini - oggi 54 e 56 anni - ricevano una nuova condanna a
50 anni con sconti di pena ma potrebbero essere scarcerati
subito grazie a una legge della California per aver commesso i
delitti quando avevano meno di 26 anni.
La strada verso la libertà non sarà comunque breve né
semplice: se il giudice oggi convaliderà la richiesta di Gascón,
Lyle e Erik dovranno comparire davanti ala commissione per la
libertà vigilata, dove li aspetta il 'no' dello zio Milton
Andersen (il fratello oggi 90enne della madre). Se il board darà
comunque luce verde, l'ultima parola spetterà al governatore
della California Gavin Newsom, che avrà 150 giorni per
esprimersi. I fratelli avevano 21 e 18 anni quando uccisero a
fucilate i genitori nella villa di Elm Drive, a Beverly Hills.
Il primo processo si concluse nel 1994 con un nulla di fatto e
solo nel 1996, al termine di un secondo procedimento a porte
chiuse, i ragazzi furono condannati all'ergastolo senza sconti
di pena dopo esser stati descritti come assassini senza cuore
che avevano ucciso per mettere le mani sui beni di famiglia. La
revisione della condanna era stata avviata l'anno scorso dagli
avvocati dei fratelli sulla scorta di nuove prove e della buona
condotta dei carcerati. Era venuta alla luce la dichiarazione di
un ex membro della boy band portoricana Menudo, Roy Rosselló,
secondo cui il padre dei due ragazzi (dirigente dell'etichetta
musicale Rca) lo avrebbe violentato negli anni '80, e una
lettera del dicembre 1988 in cui Erik aveva scritto a un cugino
alludendo alle violenze. (ANSA).
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