RICETTA
I carciofi alla romana

Pare che questo piatto preparato dalla comunità degli ebrei di Roma fosse già presente nella cucina della capitale nel XIV secolo: ortaggi accessibili e “kosher”, i carciofi alla giudia sono diventati famosi nel tempo e simboleggiano una delle pietanze più rappresentative della cucina degli ebrei romani.
QUALE TIPOLOGIA DI CARCIOFO SERVE
Si preparano con il carciofo romanesco del Lazio che, nel 2002, è stato il primo prodotto italiano IGP. Cresce nelle campagne attorno a Roma, a Viterbo e a Latina è privo di spine, ha un diametro di circa 10 cm, una struttura robusta e interno carnoso, i capolini sono quasi rotondi, di colore dal verde al violetto e si trova in commercio da febbraio a maggio.
LA RICETTA
Per preparare questo piatto si devono togliere le foglie più esterne perché rimarrebbero troppo dure, tagliare il gambo a 5 cm dalla base e anche le punte delle foglie. Vanno poi messi in una ciotola con acqua e succo di limone. Dopo averli scolati e asciugati con carta assorbente, si immergono nell’olio bollente e fritti per circa 10 minuti.
Una volta cotti e scolati si lasciano raffreddare capovolti su di un piatto, per poi aprire le foglie come se fossero dei fiori. La particolarità è che vanno cotti una seconda volta solo per un paio di minuti girati con le foglie verso il basso e facendo una leggera pressione sul fondo della padella. Dopo averli scolati per bene, un pizzico di sale e il piatto è pronto.
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