A PROCESSO
Padre e figlio ladri seriali: colpi da Casciago a Gavirate
I due sono accusati di furti in scuole, asili e parrocchie tra le province di Varese, Como e Pavia

Tra giugno e luglio del 2024 i ladri misero a segno una serie di furti in scuole, asili, parrocchie e case di riposo, forzando porte e finestre, ma furono poi identificati grazie alle immagini delle telecamere e alla targa della loro auto.
A processo per quei furti sono finiti due milanesi, padre e figlio, di 52 e 29 anni, attualmente in carcere per un’altra vicenda. I nove capi di imputazione sono scesi a otto perché, nell’ultima udienza davanti al giudice del Tribunale di Varese Stefania Brusa, il responsabile di un nido di Lipomo (in provincia di Como) ha ritirato la querela; l’istituto è infatti già stato risarcito dall’assicurazione. In quel caso sparirono 1.500 euro in contanti, quattro computer, una macchina fotografica, oltre 15 chili di salame, nove di mortadella, tre di formaggio grattugiato e sei litri d’olio.
Era l’ultimo dei nove episodi contestati ai due uomini, datato 24 luglio. Il primo invece risale al 3 giugno, quando la coppia tentò di rubare nella casa parrocchiale di Vedano Olona, ma fu costretta ad andarsene a mani vuote. Poi toccò a una scuola di Albese con Cassano (Como), da dove furono rubati soldi, pc e una cassa stereo. A luglio la coppia tornò in azione nel Varesotto: prima all’asilo “Tallachini” di Varese (presi tablet, 150 euro e generi alimentari), alla scuola materna “Angela Dell’Acqua” di Casciago (tentativo fallito) e poi a quella di Comerio, prendendo contanti e una carta bancomat. Proprio con quella tessera andarono poi a prelevare 1.000 euro in una banca di Gavirate (da qui anche l’accusa di indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti). L’istituto scolastico si è costituto parte civile con l’avvocato Rossella Bonoldi.
Altro colpo il 23 luglio in una scuola di formazione professionale a Vimercate, da dove i ladri scapparono con trenta computer portatili. Poi la trasferta a Tromello, nel Pavese, in una casa di riposo: anche in questo caso il bottino è costituito da denaro contante. Infine il colpo a Lipomo, cancellato dal capo d’imputazione in seguito alla remissione della querela.
Il processo entrerà nel vivo nella prossima udienza, in calendario alla metà di luglio.
I colpi messi a segno
nell’estate 2024
tra il Varesotto,
il Comasco
e il Pavese
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