INNOVAZIONE
Pravaccio, lavori in corso per un depuratore all’avanguardia
L’intervento di rinnovamento da 12 milioni di euro allo stabilimento di Varese permetterà di tutelare il fiume Olona

Il depuratore di Pravaccio continua a rinnovarsi. La piena attività del cantiere permetterà di rinnovare completamente la struttura, il più antico tra gli impianti di trattamento delle acque reflue della provincia. Non è il primo ammodernamento: sono già state realizzate numerose opere civili, tra cui nuove vasche di dissabbiatura e disoleatura e canali di grigliatura fine.
L’obiettivo finale con il nuovo intervento è rinnovare tutte le sezioni dell’impianto aggiungendo nuove e moderne tecnologie, come il trattamento a membrana MBR, che garantirà una qualità dell’acqua in uscita decisamente più elevata. Alfa afferma che i lavori in corso permetteranno di scongiurare una pesante infrazione comunitaria che finirebbe per gravare sul territorio sia economicamente che a livello ambientale.
LE TEMPISTICHE
Le attività proseguiranno per circa un anno e la spesa prevista ammonta a circa 12 milioni di euro. Del resto, si tratta di uno dei depuratori maggiori della provincia che, oltre a una parte di Varese, serve i comuni di Induno Olona e Malnate, scaricando nel fiume Olona le acque “ripulite”.
La sua efficienza è intrecciata allo stato di salute del fiume, che certo non è più il tra i corsi d’acqua più inquinati d’Europa, com’era negli anni Sessanta.
DEROGHE
Alfa comunica che saranno necessarie alcune deroghe agli scarichi, perché non tutte le sezioni del depuratore potranno essere sempre tenute in esercizio. La prima deroga partirà il 3 marzo e comporterà un innalzamento dei limiti qualitativi che il gestore deve rispettare per poter scaricare in Olona il refluo trattato. In quel periodo i reflui provenienti dalla rete fognaria non finiranno direttamente nel fiume, ma potrebbero verificarsi dei cali della resa depurativa dell’impianto di trattamento dovuti alla “chiusura” di alcune sezioni nevralgiche, che verranno rifunzionalizzate. Durante la prima deroga resteranno in funzione tutte le sezioni del depuratore ad esclusione di una delle tre vasche di ossidazione esistenti: si avrà meno volume disponibile per trattare gli scarichi fognari.
Durante il periodo transitorio verranno ovviamente monitorati con costanza i reflui in ingresso e le acque in uscita. L’obiettivo sarà sorvegliare la situazione e adottare le opportune misure di mitigazione.
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