PASSATO GLORIOSO
Quando Busto era la capitale delle banche
L’analisi del professor Pietro Cafaro, docente di Storia economica alla Cattolica di Milano

C’è stato un tempo in cui Busto Arsizio era una delle capitali italiane della finanza. Lo ha spiegato bene uno dei massimi esperti della materia, il professor Pietro Cafaro, docente di Storia economica alla Cattolica di Milano, nell’incontro organizzato dall’Università cittadina per la cultura popolare.
Il tema della storia delle banche a Busto - esordi, consolidamento, declino - meritava senza dubbio un approfondimento. Perché molto si sa del glorioso passato industriale (specialmente tessile) della ex Manchester italiana; assai meno noto è il fatto che Busto sia stata anche una potenza finanziaria nel panorama nazionale. Merito della Banca di Busto Arsizio (fondata nel 1873 da un gruppo di industriali cotonieri capitanato da Eugenio Cantoni) e in particolare del suo più influente manager, il ragioniere milanese Angelo Pogliani, approdato alla guida dell’istituto bustocco nel 1899. «Fino a quel momento - ricorda il professor Cafaro - la Banca di Busto Arsizio aveva come principale obiettivo il sostegno all’industria locale e dunque il mantenimento del denaro sul territorio. La metamorfosi è iniziata negli anni ‘80 dell’800, in modo particolare con l’arrivo del direttore Angelo Pogliani, che proveniva da banche a vocazione maggiormente speculativa». Il focus della Banca di Busto Arsizio si sposta così dall’economia reale all’alta finanza.
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