DA YOUTUBE AL PALCO
Ragazzi, guardate un po’ che storia che è la fisica!
Vincenzo schettini è il professore più amato del web. «Sono violinista e dirigo un coro gospel oltre a essere un fisico: è la creatività a dettare le regole che ci permettono di avere intuizioni»
Tutto è nato su YouTube. Dove la creatività si è unita all’osservazione delle abitudini che cambiano. E Vincenzo Schettini, laurea in fisica e docente di scuola superiore, è diventato il professore di fisica più amato del web, approdando anche su altre piattaforme, da Instagram a Facebook a TikTok, e arrivando a contare oltre quattro milioni di follower. Sin dal primo video su YouTube, diventato immediatamente virale. Grazie alla sua simpatia che si unisce a una competenza scientifica forte, creando una fonte di ispirazione per moltissimi studenti. Ma offrendo anche video che interessano dai più piccoli agli adulti, perché danno spunti e riflessioni per il quotidiano. Oltre a far capire qualcosa che risulta sempre un po’ ostico. E la sua Fisica che ci piace è oggi anche Lezione show, uno spettacolo teatrale prodotto da Vera di Paolo Ruffini che sta registrando sold out e che sarà anche il 28 novembre al Teatro Arcimboldi di Milano, il 5 dicembre al Teatro Condominio Vittorio Gassman di Gallarate e il prossimo anno, il 21 marzo, al Teatro Galleria di Legnano, con inizio sempre alle 21.
«Fondamentalmente io sono una persona molto creativa – spiega Schettini –: sono violinista e dirigo un coro gospel oltre a essere un fisico, e la componente creativa di ognuno di noi detta regole che ci permettono di guardare in maniera diversa, ad avere intuizioni. Io poi in classe sono sempre molto osservatore da che, nel 2017, ho iniziato a insegnare. Ho visto il passaggio dalla lezione classica al digitale e ho capito che i ragazzi si stanno reincontrando online, si stanno cercando online. Questa cosa mi ha molto incuriosito, in classe nominavano youtuber e raccontavano che guardavano su YouTube gente che giocava ai videogiochi e che ha milioni di follower. Questa cosa mi ha scioccato, non capivo a che cosa servisse. E poi mi è venuta un’intuizione: se guardano qualcuno che gioca, guarderanno anche qualcuno che insegna». E pur aggiungendo sorridendo che capisce che è diverso guardare «uno giovane e figo che gioca ai videogame e uno che ha vent’anni più di loro e fa lezione», una cosa Schettini l’ha percepita chiaramente proprio in classe: «Sentivo che ci sarebbe stato un effetto magnetico, lo vedevo e lo vedo in classe, quando faccio lezione e sono presi. Da lì mi sono detto “perché no?”. Ma senza l’idea di un “proviamoci e vediamo come va”: io in questo ci ho creduto fin dal primo momento, ci ho investito. E anche se non voglio parlare di sacrifico, perché soprattutto all’inizio è stato un gran divertimento, ci ho messo costanza: da un’intuizione ho costruito un mio modello di insegnamento che non vuole fare la morale a nessuno. Io sono io e ho portato avanti il mio approccio».
Un approccio che ha però generato milioni di follower, non solo studenti, ma anche bambini. E nonni. Un pubblico trasversale che Schettini ha scoperto nella sua pienezza «quando ho iniziato a presentare i miei libri. Ho visto tanta gente disposta a venire a vedermi. Perché una cosa è un reel di un minuto che vedi a casa tua, un’altra cosa è prendere l’auto per andare a seguire la presentazione di un libro, o andare a teatro acquistando un biglietto per vedere una persona: vuol dire che la ami, che ci credi, che ti aspetti qualcosa dal vivo. Seduti ad ascoltarmi trovo bambini anche piccoli, fino ai nonni. L’anno scorso a Trento ho incontrato una signora di 94 anni. E un paio di anni fa ho ricevuto da suo figlio la foto di un signore di 100 anni che mi segue». Tutti affermando la stessa cosa, confida Schettini: «Ti seguo perché con te ho capito la fisica».
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