LA TRAGEDIA
Rancio Valcuvia: il marocchino morto era ospite del Cas
Era uscito dal Centro di accoglienza 48 ore prima. Il davere trovato nel torrente Rancina. Domani l’autopsia

Era ospite del Centro di Accoglienza Straordinaria (Cas) di Cuvio, da dove era uscito mercoledì senza più rientrare, il giovane migrante marocchino trovato morto venerdì mattina, 7 marzo, nel torrente Rancina, non lontano dalla Provinciale 62. Restano da capire le cause del decesso di Aissa Oubrahim, classe 1996. Per questo sarà decisiva l’autopsia disposta dalla Procura della Repubblica di Varese: il pubblico ministero Lorenzo Dalla Palma conferirà domani, lunedì 10 marzo, l’incarico al medico legale. Stando ai primi accertamenti, non sarebbero stati riscontrati segni tali da far pensare a un’aggressione o comunque a una morte violenta. L’ipotesi più verosimile è quella di una caduta accidentale. Ma solo l’autopsia potrà dare qualche certezza.
Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Luino, intervenuti con i colleghi del Reparto operativo di Varese, hanno appurato che il ventottenne era incensurato, né era noto alle forze dell’ordine dell’alto Varesotto come persona sospetta. Nessun precedente penale, insomma, circostanza che unita al fatto che il ragazzo avesse un tetto sopra la testa, sembra escludere anche l’ipotesi che potesse in qualche modo essere coinvolto nell’attività di spaccio nei boschi. Attività illecita che negli ultimi anni ha “conquistato” le aree boschive del nord della provincia, con protagonisti soprattutto gruppi di immigrati nordafricani. Rimane da capire, però, che cosa ci facesse a qualche chilometro dalla sua “casa”, in quel bosco in cui due pescatori hanno trovato il suo corpo.
E c’è grande dispiacere all’interno del Centro di Accoglienza Straordinaria gestito dalla Croce Rossa Italiana (Comitato Medio Verbano) a Cuvio, dove Aissa viveva dall’11 febbraio. «Era assente da mercoledì 5 - spiega il presidente Cri Marco Fondello - Ne siamo certi in quanto gli ospiti devono firmare la mattina alle 8 e la sera alle 22, orario oltre il quale devono rimanere all’interno della struttura. Il richiedente asilo aveva firmato alle 8 di mercoledì, poi di lui non si è saputo più nulla. Immediatamente, quando non è rientrato, abbiamo avvisato la Prefettura, seguendo l’iter prestabilito».
Quando è stato ritrovato il suo corpo, sono stati informati tutti gli ospiti. È passato meno di un mese da quando era arrivato al Centro, ma era già riuscito a stabilire alcuni legami. Il suo comportamento era esente da ogni conflittualità, quindi il dolore fra gli ospiti è autentico. Essendo in atto il Ramadan, per i giovani mussulmani questo momento è occasione di preghiera.
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