LAVORO
Rescaldina: «Licenziata dopo intervento per un tumore»
Il caso sollevato dalla Cgil. La donna, 55enne, era stata assunta tramite un’agenzia per il lavoro

Una lavoratrice in somministrazione è stata licenziata dopo aver scoperto di avere un tumore al seno. Lo rende noto la Cgil spiegando che la donna, Rosaria Ferro, 55enne e madre di un figlio di 18 anni, assunta tramite un’agenzia per il lavoro e inviata in missione presso la Recuperator di Rescaldina, a tempo indeterminato dall’1 gennaio del 2023 e scopre a inizio anno di avere un tumore al seno. Dopo un intervento e un ciclo di radioterapia l’Inps certifica lo scorso giugno il diritto della donna a 2 ore giornaliere di permesso fino a giugno 2026.
La lavoratrice riprende così regolarmente il lavoro per 6 ore al giorno, ma - spiega il Nidil-Cgil - l’agenzia comunica che “la missione terminerà il prossimo 4 novembre, dopo 46 mesi continuativi in azienda”.
Al sindacato l’agenzia spiega che si tratta di una “scelta insindacabile” dell’azienda Recuperator, controllata dal gruppo Carel, che sostiene di avere un calo produttivo.
«La realtà - commenta il sindacato - però è un’altra, perché dopo la cessazione della missione della lavoratrice, l’azienda ha assunto 6 nuove persone, di cui 3 nello stesso reparto in cui lei lavorava».
Con l’assenso della lavoratrice il Nidil-Cgil Ticino Olona e della Lombardia hanno reso pubblica la vicenda, chiedono al comitato etico del gruppo Carel di verificare la coerenza di tale comportamento con i principi del proprio codice etico e sollecitano la consigliera alla Parità della Regione Lombardia a valutare la correttezza di una condotta che penalizza una donna lavoratrice per il solo fatto di essere una 'somministrata” reduce da un tumore.
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