TRIBUNALE
Riccardo Bossi condannato per maltrattamenti in famiglia
Un anno e 4 mesi al figlio del fondatore della Lega, che ha sempre respinto ogni addebito. La madre: «Ci siamo riappacificati, ora rapporto sereno»

Condannato a un anno e quattro mesi di reclusione. Con la sentenza del giudice del Tribunale di Varese Rossana Basile si è concluso il processo a carico di Riccardo Bossi, figlio del fondatore della Lega, accusato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della madre, Gigliola Guidali.
LA RIAPPACIFICAZIONE
La donna, nella precedente udienza, aveva dichiarato: «Con mio figlio ci siamo riappacificati, ora abbiamo un rapporto sereno». Un cambiamento radicale rispetto al clima descritto nella denuncia presentata per fatti risalenti al 2016-2017, quando madre e figlio vivevano insieme ad Azzate. In precedenza Guidali aveva ritirato la querela nei confronti di Riccardo, e ciò aveva comportato il proscioglimento di Bossi dall’accusa di lesioni. Tuttavia, per il reato di maltrattamenti in famiglia si procede d’ufficio, e il processo ha dunque continuato il suo corso.
LE RICHIESTE E GLI EPISODI CONTESTATI
A Bossi venivano contestate offese e continue richieste di denaro alla madre, culminate in episodi di violenza, come quello in cui la donna sarebbe stata spinta contro un muro, o in pressanti messaggi per ottenere contanti, con la minaccia di vendere beni familiari.
GLI ADDEBITI RESPINTI
L'imputato, difeso dall’avvocato Federico Morgante, ha sempre respinto ogni addebito. La pena è la stessa chiesta al termine della requisitoria dal pm Antonia Rombolá.
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