SALUTE
Malattie neurologiche: allarme

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità una persona su tre, nell'arco della vita, è destinata a sviluppare una malattia neurologica.
In Italia il 12% della popolazione soffre di emicrania, ogni anno si verificano 200 mila casi di ictus cerebrale, i pazienti affetti da epilessia sono circa 500 mila e la malattia di Parkinson riguarda 250 mila persone, con un preoccupante aumento anno dopo anno. Sempre in Italia sono 120 mila i pazienti con sclerosi multipla. Le patologia neurologiche rare presentano una frequenza di 5 casi ogni 100 mila individui. Per l'Alzheimer, che oggi colpisce 600 mila persone, entro il 2030 si prevede un'incidenza annua di 25 mila nuovi casi.
Tenendo conto di questi dati e delle previsioni a breve termine, la Società Italiana di Neurologia (SIN) e la Commissione affari sociali e sanità della Camera dei deputati, nella persona del segretario on. Fabiola Bologna, si sono rivolte al Ministero della Salute e hanno chiesto la costituzione di un Tavolo permanente di esperti nel Piano Nazionale Ripresa Resilienza (PNRR), per il riordino delle future strategie in campo neurologico.
Le direttrici per il rinnovamento dell’assistenza neurologica sono le stesse indicate nel Rapporto Next - Neuroscience Exploring Tomorrow 2021, realizzato con la partecipazione di Roche Italia.
“Dobbiamo collaborare con le istituzioni per rispondere ai bisogni posti dalla diffusione di tutte le malattie neurologiche, in particolare quelle neuro-degenerative per la loro complessità clinica e per la loro cronicità - fa presente il professor Alfredo Berardelli, Presidente della SIN - risposta obbligata per la loro gestione è l’organizzazione dei servizi in rete”.
Secondo il professor Gioacchino Tedeschi, past President della SIN: “Per rispondere adeguatamente alle molteplici istanze è necessario agire su più livelli: aumentare il numero dei medici neurologi, potenziare le Unità operative complesse di neurologia, portare a 5 anni la durata delle Scuole di specializzazione, aumentare i Centri di eccellenza per il trattamento delle patologie neurologiche con una copertura omogenea su tutto il territorio nazionale”.
La gestione delle malattie neurologiche, oltre che sul fronte ospedaliero, va affrontata anche su altri versanti: “Sono indispensabili un’adeguata prevenzione a cominciare dagli stili di vita, l'accesso uniforme su tutto il territorio alla diagnosi, a cure personalizzate e innovative, all'assistenza domiciliare”: aggiunge Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva.
Una soluzione per il futuro della neurologia in Italia può venire dalla digital health, che non si limita alla telemedicina, dove si sono compiuti dei progressi, ma che si serve anche della genomica e dell’intelligenza artificiale.
“C’è comunque la necessità - sottolinea Luca Pani dell’Università di Modena e Reggio Emilia - di far comprendere, non solo agli utilizzatori ma anche ai decisori politici, le enormi opportunità di quelle innovazioni che consentono di aumentare l’efficienza e di ottimizzare i costi, realizzando una sorta di cartello sulle malattie neurologiche in chiave digitale che favorisca la condivisione delle esperienze e che consenta di elaborare modelli comuni, oltre a promuovere le partnership pubblico-privato, come è accaduto nello sviluppo dei vaccini anti-Covid19”.
© Riproduzione Riservata