MADRID
Sanchez, 'ho pensato di dimettermi ma non mi arrendo'

(ANSA) - MADRID, 09 LUG - "Ho valutato la possibilità di
dimettermi e convocare elezioni, nelle prime fasi di questa
crisi mi sembrava la soluzione più semplice. Ma dopo aver
riflettuto e parlato con molte persone, ho capito che arrendersi
non è mai un'opzione: lo ha detto il premier spagnolo, Pedro
Sanchez, riferendo al Congresso sul caso di presunta corruzione
in cui sono indagati gli ex esponenti del Partito Socialista
(Psoe) Santos Cerdan e José Luis Abalos. "Per questo, dico ai
cittadini e a voi deputati che non mi arrendo e che
continueremo", ha aggiunto.
Nel corso dell'intervento, il leader iberico ha dato dettagli di
come conobbe i due socialisti indagati e di come decise di
affidare loro ruoli di massima responsabilità nel Psoe
(segretario organizzativo nel caso prima di Abalos e poi di
Cerdan) e nel governo nel caso di Abalos (ministro dei Trasporti
tra il 2018 e il 2021). "È evidente che ho sbagliato a fidarmi
di loro", ha detto, sostenendo però di "non conoscere le
presunte attività corrotte" che il giudice attribuisce loro in
via ipotetica prima che tale tesi venisse alla luce
pubblicamente. "Ancora una volta chiedo scusa ai cittadini, e lo
faccio dalla sede della sovranità popolare", ha detto Sanchez.
In apertura di discorso, il premier ha espresso le proprie
condoglianze alla vicepremier Yolanda Diaz (esponente
dell'alleato di governo Sumar), presente in aula, per la
scomparsa del padre, il sindacalista Suso Díaz, spentosi nella
giornata di ieri. (ANSA).
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