SCUOLA E SOCIETÀ
«Siete il nostro futuro». Borse di studio e festa
La 38esima edizione della cerimonia che sottolinea le eccellenze della Città del Carroccio. Premiati dalla Fondazione Famiglia Legnanese 166 studenti
Il futuro, la responsabilità “dell’orma” che si vuole lasciare e il senso del limite: queste le riflessioni che hanno ispirato la 38° Giornata dello Studente, l’annuale appuntamento con la consegna delle borse di studio, organizzata da Fondazione Famiglia Legnanese, patrocinata dal Comune di Legnano, Regione Lombardia e Fondazione Banca Popolare di Milano. Sul palco, oltre al presidente della Fondazione Famiglia Legnanese, Giuseppe Colombo, che ha aperto la mattinata, sono intervenuti anche monsignor Angelo Cairati, il sindaco Lorenzo Radice, e Dante Barone, responsabile Milano Ovest di Banco Bpm. La Fondazione Banca Popolare di Milano era presente con il saluto inviato dall’avvocato Umberto Ambrosoli e con la presenza della consigliera Daniela Bramati che ha sottolineato come: «Nel panorama di tutte le manifestazioni dell’anno, questo è “il vero evento dell’anno” perché rappresenta un insieme di valori: donazioni, solidarietà, impegno e futuro». Un impegno molto sentito dalla Famiglia Legnanese, ma anche da tutto il territorio che viene coinvolto nella raccolta dei fondi utilizzati per finanziare le borse di studio donate agli studenti meritevoli delle scuole secondarie di secondo grado cittadine e agli studenti legnanesi che si sono distinti nei loro percorsi universitari. Nella mattinata di domenica 17 novembre, al Teatro Città di Legnano Talisio Tirinnanzi sono state consegnate ben 166 borse di studio, pari a un valore complessivo di 230mila euro. Dieci borse di studio, più una dedicata allo sport in memoria di Angelo Fedeli, sono state donate dal Comune di Legnano.
IL SENSO DEL LIMITE NEL FUTURO DEI GIOVANI
Monsignor Cairati ha approfondito la convinzione, forse il falso mito, che «“La mia libertà finisce dove comincia la tua”. Un modo di intendere che trascina la libertà ad essere anarchia, cancellando l’idea miglioramento morale collettivo, la missione educatrice, la missione di progresso che la società deve assumersi», per dirla con le parole di Giuseppe Mazzini tratte da “I doveri dell’uomo” che Monsignore ha citato. «Dagli anni ‘80 l’unico perno della nostra civiltà è diventato l’individuo e la sua ricerca è illimitata, di libertà, di crescente appagamento materiale, ma quando i rischi sono globali, una società fondata solo sui consumi e sui diritti individuali diventa fragile, divisa, disarmata. Alle nostre latitudini si è diffusa «una cultura che ripudia il limite». Il ripudio del limite è stato declinato dal Prevosto di Legnano in ambito politico, sociale e relazionale ponendolo alla base dei femminicidi.
Il sindaco Radice ha invece esortato i giovani a essere «esploratori del limite»: «Credo che nella vostra età sia fondamentale approcciare il tema del limite con la consapevolezza che il limite non va sfidato sempre, non va calpestato, non va ignorato, va esplorato. Se voglio esplorare qualcosa lo studio, mi preparo, devo capire dove sto andando, devo conoscere cosa posso fare e cosa non posso fare. Poi nell'esplorazione cerco anche di andare oltre, cerco anche di forzare e capire cosa c'è da scoprire oltre quel confine. Solo esplorando i limiti la nostra umanità è andata avanti e la nostra Comunità è arrivata a oggi».
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