MODA
Sostenibilità, come ti scompaio: i superpoteri dei materiali
Esistono progetti che facilitano il loro smontaggio e il riciclo. La sfida alle tradizionali sedie impilabili? Con mais e canapa
Ormai da tempo c’è grande consapevolezza sul ciclo di vita di un prodotto: non si può progettare semplicemente bene. Bisogna pensare al prodotto dalla nascita sino alla sua fine poiché il problema, oggi, è la gestione dei rifiuti, fattore indispensabile di cui ognuno deve farsi carico. C’è dunque una maggiore attenzione ai prodotti progettati per scomparire: sia in modo permanente, tramite fibre compostabili e biodegradabili, sia attraverso un approccio progettuale riduttivo e il continuo slancio di un’estetica e una mentalità minimalista. Ciò determinerà la necessità, in futuro, di dettagli funzionali nascosti che si possano disassemblare con facilità. La consapevolezza dei consumatori, specialmente riguardo all’impatto della moda sul pianeta, continua ad aumentare e la legislazione affronta sempre più il problema degli sprechi del settore. Si esplorano quini materiali innovativi, e progettazioni che facilitano lo smontaggio e quindi il riciclo dei materiali. In futuro, con le preoccupazioni ambientali, i consumatori daranno priorità ai marchi che metteranno i fatti sulle parole e che non sono solo eco-responsabili ma eco-responsabili.
Balena ha collaborato con l’etichetta britannica di stampa 3D Variable Seams per creare articoli compostabili, riciclabili e di origine biologica. Il designer cileno Guido Vera lavora con la plastica biodegradabile Vinylife. Puma ha sperimentato la pelle scamosciata biodegradabile tramite il suo programma Re:Suede. Il denim mill Candiani ha prodotto Coreva, un denim stretch compostabile. L’abbigliamento sportivo organico e atletico di Community Clothing può decomporsi in una compostiera da giardino.
La moda sicuramente al primo posto ma anche il design di arredo sta valutando un nuovo approccio progettuale. In questo caso i prodotti sono fatti per durare e non seguono le stagioni, come quando si parla di moda, ma la sensibilità ambientale ormai è trasversale. Prowl Studio ha recentemente presentato la sua innovativa Peel Chair monomateriale alla settimana del design di Milano, mostrando il potenziale delle bioplastiche portanti. Realizzato con PLA derivato dal mais e fibre di canapa, questo prototipo innovativo sfida il concetto tradizionale di sedie impilabili: infatti quelle in plastica possono impiegare fino a 450 anni per decomporsi. Al contrario, il PLA a base di canapa utilizzato nella Peel Chair può deteriorarsi in soli sei mesi in condizioni controllate. I cuscini in schiuma della Peel Chair, realizzati con fibre di canapa modellate con un rivestimento a base di alghe simile alla pelle sviluppato da Veratate, possono degradarsi naturalmente nel terreno in circa sei mesi senza la necessità di un composter industriale.
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