LA COPPIA
Sparks: eccentrici, sofisticati ma sempre pop
A Milano il duo formato nel 1971 dai fratelli Ron e Russell Mael

Sperimentazione e pop sono paradossalmente categorie confinanti, anzi sconfinanti, nella musica degli Sparks. Eccentrici fautori di una new wave impregnata tanto di evoluzioni elettroniche audaci quanto di testi raffinatissimi dalla frequente e colta citazione, il duo dei fratelli Mael celebra una carriera iniziata nel 1971 su uno dei palcoscenici più rinomati della vita culturale italiana. Il Teatro Arcimboldi di Milano si prepara infatti ad accoglierli domenica 8 alle 21 con tutta la trepidazione del caso. Gli Sparks sono i teatrali rappresentanti di un progetto artistico che ha finito per instillare una vera e propria devozione tra la fanbase, che comprende band e musicisti seminali come Duran Duran, Bjork, The Smiths, Depeche Mode, The Smiths, Joy Division, Beck e Blur. Il motivo sta tutto nel soundscape che il tastierista Ron e il cantante Russell hanno saputo concepire fin dai loro primi anni di attività in quel di Los Angeles. Le costruzioni tra sintetizzatori e suoni sintetici dell’uno e il falsetto etereo dell’altro sono una delle testimonianze più abbacinanti di come la dimensione edonistica possa coniugarsi a un impegno di ricerca formale ed espressiva che sta alla base di un curriculum proteiforme. Nel corso di più di cinquant’anni, gli Sparks hanno rinvenuto le dinamiche più inconsce di glam, art rock, electro-disco e synthpop, passando per poliedriche incursioni nel big band swing. Risvolti che sono poi diventati l’abc di un genere, ma anche la dimostrazione che fare pop senza per forza adagiarsi sulle richieste del mercato è un’operazione più che possibile. Da lì le diciture che li hanno spesso descritti come “la più grande band di cui non ha mai sentito parlare” o “la band preferita della tua band preferita”. Quasi fosse la conferma di una doppia anima che ha concorso al loro particolare statuto di rockstar, tra un’immensa capacità di influenzare le generazioni successive e una popolarità mai giunta (inspiegabilmente) alle vette commerciali di chi avevano loro stessi influenzato. Come ammise il super-produttore Jack Antonoff, è come se dagli anni Settanta in avanti tutta la musica pop sia stata “riarrangiata dagli Sparks”. Ma se Ron e Russell sono un prodotto più comprensibile se si pensa all’implosione dei sistemi classificatori (anche musicali) tipica degli anni Settanta, il loro ruolo nella popular music va ben oltre il fulminante esordio della hit This Town Ain’t Big Enough For Both Of Us. Al di là delle passate collaborazioni illustri con Todd Rundgren, Les Rita Mitsouko, Tony Visconti, Franz Ferdinand e Giorgio Moroder, gli Sparks sono infatti tuttora in pista e, come suggerisce il loro più recente disco, dotati della solita sana pazzia. All’Arcimboldi presenteranno in particolare l’album MAD!pubblicato l’anno scorso, forte di un ottimo successo. Nel 2021 sono stati inoltre protagonisti di due film: nel primo caso come compositori della colonna sonora di Annette, pellicola musicale di Leos Carax che gli è valsa il Premio César per la Migliore Musica Originale, nel secondo come volti del documentario The Sparks Brothers diretto da Edgar Wright.
© Riproduzione Riservata