TRIBUNALE
Manfrinati condannato per stalking: 4 anni e 5 mesi
Processo a Varese: l’ex avvocato ritenuto colpevole di atti persecutori nei confronti dell’ex moglie, della madre di lei e del padre, poi ucciso

Condannato a quattro anni, cinque mesi e venti giorni di reclusione. È la sentenza pronunciata dal giudice Luciano Luccarelli al termine del processo a Marco Manfrinati, l'ex avvocato accusato di stalking nei confronti dell'ex moglie Lavinia Limido, della madre di lei, Marta Criscuolo, e del padre Fabio Limido, ucciso a coltellate dallo stesso Manfrinati il 6 maggio 2024, giorno in cui ha anche aggredito Lavinia (il processo in Corte d'assise per omicidio e tentato omicidio si è appena aperto ed entrerà nel vivo il 6 giugno con l'esame dei primi testimoni). "Non vi è nessun atto né molestia da parte mia che possa aver creato un sentimento di timore nella famiglia Limido-Criscuolo. Sono loro ad aver sempre cercato lo scontro. Tutto ciò che ho fatto l'ho fatto per poter vedere mio figlio, senza travalicare i limiti del reato". Così si è difeso Manfrinati rendendo spontanee dichiarazioni prima che il giudice entrasse in camera di consiglio. Il pm Maria Claudia Contini aveva chiesto una condanna a cinque anni e sette mesi di reclusione. Disposto anche il risarcimento di 36.000 euro alle parti civili, che - tramite l'avvocato Fabio Ambrosetti - avevano chiesto un indennizzo di 150mila euro. Il difensore di Manfrinati, l'avvocato Fabrizio Busignani, ne aveva chiesto l’assoluzione di Manfrinati sostenendo che gli atti persecutori sarebbero stati una totale invenzione della famiglia Limido «con l’obiettivo di annichilire la potestà genitoriale» dell’imputato.
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