TORINO
Trapianto a Torino salva 14enne greco da colpo calore

(ANSA) - TORINO, 03 AGO - Il suo corpo non può sudare, perché
è affetto da anidrosi, una rara malattia congenita che non
consente appunto di produrre sudore, e con un colpo di calore ha
rischiato la vita. Si tratta di un ragazzo greco di 14 anni,
portato con un volo sanitario a Torino e salvato da un trapianto
di fegato alle Molinette della Città della Salute di Torino. Si
era sentito male durante un'escursione a Ioannina, nel nord
della Grecia, complici le temperature elevate, e a nulla erano
valsi i tentativi di raffreddare il suo corpo da parte dei
sanitari, chiamati dai compagni di passeggiata. Insufficienza
epatica acuta e coma persistente sono state le conseguenze.
Il suo corpo era arrivato a 42 gradi, nonostante il trasporto
in ambulanza nel punto sanitario più vicino e impacchi di acqua
e ghiaccio. Sono iniziate le convulsioni e non ha ripreso
conoscenza. È stato quindi portato in emergenza all'ospedale di
Ioannina, dov'è stato intubato, stabilizzato e inviato nella più
vicina terapia intensiva pediatrica, a Patrasso. Nelle 36 ore
successive c'è stata una rapida e progressiva compromissione
della funzione epatica, poi ittero e un deterioramento della
coagulazione regolata dal fegato. I medici greci hanno
contattato quindi l'Hellenic Transplant Organization di Atene,
richiedendo di attivare il protocollo di collaborazione con
l'Italia per il trapianto di fegato.
Renato Romagnoli, direttore del Centro trapianti fegato e del
dipartimento di Chirurgia e trapianti della Città della Salute e
della scienza di Torino, ha immediatamente accettato la
richiesta trasmessa dal Centro nazionale trapianti italiano. Il
ragazzo è arrivato all'aeroporto di Torino Caselle con un volo
sanitario dedicato.
Dopo gli accertamenti necessari e 24 ore senza offerte
d'organo, il fegato compatibile è stato trovato e in meno di 60
ore dall'arrivo in Italia, il ragazzo è entrato nella sala
operatoria. Il trapianto (il numero 4.300 del Centro torinese) è
durato dieci ore ed è stato condotto da Romagnoli con la sua
équipe medico-infermieristica, facendo attenzione a evitare
sanguinamenti e manovre che potessero compromettere la stabilità
della pressione e della circolazione sanguigna nel cervello.
La ripresa funzionale del fegato trapiantato è stata
rapidissima e ora il quattordicenne è stato estubato, è sveglio
e sta mostrando un valido e progressivo recupero neurologico.
(ANSA).
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